Via libera dal governo Schifani alla richiesta di dichiarazione di calamità naturale per i danni alle produzioni agricole causati dalla siccità, che ha colpito la provincia di Caltanissetta da gennaio a luglio di quest’anno.

“Il governo regionale – afferma l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino – è attento alle emergenze del territorio e vuole dare risposte immediate, soprattutto a una categoria come quella degli agricoltori, quest’anno particolarmente colpita dalle scarse piogge nelle aree di Caltanissetta e Catania. I danni per alcuni comparti sono stati ingenti, per questo è stato avviato l’iter per chiedere lo stato di calamità”.

La siccità, accoppiata a temperature particolarmente elevate, ha danneggiato nel nisseno soprattutto le produzioni di cereali, leguminose da granella e foraggere nei comuni di Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Viallarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba. La stima dei danni è calcolata in 74,5 milioni di euro, pari a quasi il 34% del valore della produzione ordinaria.

La Giunta ha ratificato anche la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità per la provincia di Catania, precedentemente approvata con un decreto del presidente.

Task force per gli invasi

Riutilizzare i sedimenti rimossi dagli invasi trasformandoli da materiale da smaltire in risorse preziose. Questo l’obiettivo della task force istituita dal segretario generale dell’Autorità di bacino Leonardo Santoro nel corso di un tavolo tecnico al quale hanno partecipato i dipartimenti regionali dell’Acqua e dei rifiuti, dell’Energia, dell’Ambiente e dello Sviluppo rurale e territoriale, per individuare il ruolo che ciascuno dei partecipanti dovrà avere nel raggiungere l’obiettivo di reperire risorse naturali per numerose attività produttive.

Riutilizzare i sedimenti rimossi dagli invasi trasformandoli da materiale da smaltire in risorse preziose. Questo l’obiettivo della task force istituita dal segretario generale dell’Autorità di bacino Leonardo Santoro nel corso di un tavolo tecnico al quale hanno partecipato i dipartimenti regionali dell’Acqua e dei rifiuti, dell’Energia, dell’Ambiente e dello Sviluppo rurale e territoriale, per individuare il ruolo che ciascuno dei partecipanti dovrà avere nel raggiungere l’obiettivo di reperire risorse naturali per numerose attività produttive.

Il recupero ambientale, ad esempio, sarà materia affidata al dipartimento dell’Energia, al quale toccherà fornire la mappa delle cave attive e di quelle non in funzione e dei relativi Piani di ripristino; al servizio “Bonifiche” del dipartimento Acqua e Rifiuti toccherà, invece, l’approfondimento dell’utilizzo dei sedimenti nel recupero ambientale di siti potenzialmente inquinati, come stabilisce il “Piano regionale delle Bonifiche”. In merito al riutilizzo dei sedimenti in agricoltura saranno coinvolti i Consorzi di Bonifica, mentre il dipartimento di Sviluppo Rurale svolgerà attività di contrasto all’erosione dei suoli.

L’idea nasce dalla consapevolezza che esistono diverse possibilità di riutilizzo dei sedimenti rimossi: negli invasi in agricoltura, nel recupero ambientale delle aree fortemente degradate dalle attività estrattive, nel recupero ambientale e nella sistemazione finale di discariche di rifiuti, negli interventi di bonifica dei siti contaminati, nel riutilizzo, come materiale edilizio, nei ripascimenti costieri.

«Si tratta di un’importante attività multidisciplinare di soggetti che, seduti allo stesso tavolo, opereranno per ottenere un importante risultato – ha affermato Leonardo Santoro -. Definiremo preliminarmente un sistema informativo di supporto al fine di eseguire l’analisi di efficacia e costi-benefici degli interventi. Il nostro obiettivo sarà trasformare materiale di scarto in concrete opportunità con effettivi benefici per il territorio siciliano, in linea con i recenti provvedimenti normativi, finalizzati al riutilizzo dei materiali in edilizia».