Una grande passione, tanta tenacia ed altrettanta determinazione, ad appena 22 anni di età.
E’ la storia di Giuseppe Lo Gerfo, un giovane che abita allo Zen di Palermo, che ha partecipato lo scorso week end al Barber Match tenutosi nel capoluogo siciliano.
Una competizione tra barbieri che ha visto sfidarsi 50 professionisti per ognuna delle 5 categorie della gara. Un campionato tutto italiano in occasione del quale Giuseppe si è qualificato quarto nelle categoria “Free Style” e “Old School”.

Non è il primo successo per Giuseppe, qualificatosi primo a Catania in una analogo concorso svoltosi nel novembre scorso.

Ora Giuseppe si gode la sua vittoria ma con i pieni ben saldi a terra. A insegnarli il mestiere che ama tanto è stato il padre, che fa il barbiere da oltre 30 anni. E allo Zen adesso sono tutti orgogliosi del ragazzo che dedica il suo risultato proprio al suo quartiere.

“A volte solo perché veniamo dallo Zen – racconta Giuseppe a BlogSicilia – siamo discriminati. Lo Zen non è soltanto un posto dove si delinque, ci sono tante persone perbene che lavorano onestamente. Io ne sono un esempio, perché anche la mia vittoria migliora il mio quartiere. I miei sacrifici ora hanno un riconoscimento e allo Zen sono felici per me così come lo sono io per il risultato raggiunto”.

Ma Giuseppe sa che la strada da percorrere per l’affermazione professionale è ancora lunga. Lui continuerà a lavorare sodo, come ha fatto negli ultimi 4 anni, da quando ha iniziato a tagliare capelli guardandosi sempre attorno. Non a caso il ragazzo è anche conosciuto come “il barbiere della beneficenza” e ne spiega il perché.

“Da qualche tempo – dice – aiuto alcune associazioni che distribuiscono il cibo ai senzatetto della città. Così ho pensato che potevo fare per queste persone qualcosa di più. Ho iniziato a tagliare i capelli gratuitamente a diversi clochard, affinché non si sentano soli e abbandonati, ai margini della società. La riconoscenza che ho visto nei loro occhi è qualcosa di impagabile, una emozione unica”.

Giuseppe ha voglia di migliorare ed imparare. “Ogni giorno – commenta – cresco ancora di più sia umanamente che professionalmente. E’ questo il lavoro che ho scelto e che amo e per il quale continuerò a faticare. Spero di riuscire a portare nel mio quartiere anche un messaggio di speranza e di affrancamento dai pregiudizi. Il bene sta ovunque, anche dove meno ce lo aspettiamo”.

In bocca al lupo a questo giovane volenteroso per la sua vita ed il suo lavoro.