Una scelta incomprensibile che sui social viene anche definita “in stile Casamonica” per simboleggiare quel gusto tutt’altro che raffinato che si è visto in vari servizi televisivi riguardanti la Capitale di certe famiglie. E’ bufera sul rifacimento dell’area di fronte Palazzo d’Orleans sede della Presidenza della regione ed edificio storico di palermo. Una rifacimento costato 920 mila euro (e non 3 milioni come sostengono alcune poloemiche social) e che doveva essere un abbellimento, un arredo urbano, un recupero di stile e di sobrietà.
Il ‘giardinetto’ inaugurato ieri pomeriggio ma visibile già dall’altro ieri non è piaciuto a molti e adesso anche il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Palermo presieduto da Francesco Miceli interviene contro quella sistemazione esterna davanti alla Sede della Presidenza della Regione Siciliana, appena inaugurata. “Lasciando da parte ogni considerazione sul progetto e sulla competenza paesaggistica degli autori che sembrano trarre suggerimento, per l’adozione di arredi e coperture, da un banale catalogo di un garden center – affermano gli architetti – si osserva ancora una volta, come anche la condotta di un’amministrazione pubblica, di livello massimo, aggiri l’adozione del concorso di progettazione alla ricerca della migliore qualità nell’architettura e nel paesaggio, al di là di ogni pretestuosa ed inesistente motivazione in merito ai costi economici”.
Secondo il Consiglio dell’Ordine degli architetti il luogo avrebbe meritato ben altra attenzione. “Un’attenzione doverosa – dicono – considerando il valore storico -architettonici di palazzo Orleans, accompagnato da un giardino in stile romantico gardenesque di assoluto valore e in posizione di prossimità con il giardino dei bastioni del Palazzo Reale, oggetto di recente di un intervento di recupero da parte della Fondazione Federico II in collaborazione con l’Università di Palermo. Inoltre, e certamente non secondario – continuano gli architetti – è l’assoluta indifferenza con i valori storici del luogo, un tempo occupato dal normanno Genoard, il ‘paradiso della Terra’”.
“Tutto ciò – conclude il Consiglio dell’Ordine – ci spinge a sviluppare un’azione culturale più incisiva nei confronti dei soggetti istituzionali che, da quel che sembra, disconoscono il valore della qualità dell’architettura e della difesa del paesaggio soprattutto in contesti storici di primaria importanza”.
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