“Tre milioni di euro per un’aiuola (e poco altro) a palazzo d’Orleans, mentre ci sono intere categorie per cui non si riesce a trovare un euro: l’ennesimo schiaffo del governo Musumeci ai siciliani. E hanno pure l’ardire di inaugurare quest’opera, a dir poco discutibile, in pompa magna”. Lo dicono i deputati del M5S all’Ars nel giorno in cui verrà inaugurata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’area a verde antistante Palazzo Orleans.

“Sperperare il denaro pubblico – dicono i deputati 5 stelle – è sempre inaccettabile, farlo in piena pandemia, mentre tantissimi siciliani sono con l’acqua alla gola, è un sacrilegio. Noi, comunque, non ci meravigliamo più di tanto. Questo è il governo supportato dai tantissimi deputati che si sono recentemente aumentati (insieme a parte dell’opposizione) pensioni e liquidazioni, alla faccia di chi non riesce ad arrivare a fine mese”. “Più che un segno del suo passaggio – continuano i deputati 5stelle – Musumeci con questa aiuola, peraltro parecchio chiacchierata sui social, lascerà solo una costosa cicatrice sulla città, di cui Palermo in questo periodo poteva fare decisamente a meno”.

Ora Musumeci ha la sua piccola Versailles“, ironizzano in una nota congiunta il segretario regionale e la segretaria della federazione di Palermo di ArticoloUNo, Pippo Zappulla e Mariella Maggio. “Certo – osservano – tutto è in scala ridotta, anche per quanto riguarda il buon gusto. Un’opera, quella del giardinetto davanti alla sede della presidenza della Regione, che a Musumeci deve essere sembrata tanto urgente da non badare a spese. Quel capolavoro urbanistico è costato ben 900 mila euro, e poco importa se la Sicilia sta andando a pezzi, quel che conta è offrire ai palermitani e ai turisti un colpo d’occhio che dia lustro e fama imperitura al suo governo”.

Sui social le polemiche impazzano già da giorni. “Questo – scrive su Facebook lo scrittore ed ex direttore del teatro Biondo Roberto Alajmo – è il nuovo arredo sul prospetto di Palazzo d’Orleans, a Palermo. Qualcuno abbia misericordia e fermi la deriva di questa città e di questa regione”. “Avrei voluto leggere le proteste di archeologi, storici dell’arte, architetti e urbanisti della Regione o più vicini alla Regione o che vorrebbero esserlo – osserva lo scrittore Davide Camarrone – dinanzi allo scempio del palazzo che fu degli Orléans”.

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