La vita è spesso beffarda. A 23 anni scrivi e posti foto e pensieri che a rileggerli a poche ore dallo scontro che ti ha strappato da tutto e da tutti sembrano quasi un testamento.

Certo Alessandro Bellante, per tutti Alex, il giovane ucciso da un pirata della strada il pomeriggio del 25 aprile, in una via isolata, in una città vuota, non poteva sapere che quelli sarebbero stati gli ultimi pensieri affidati ai social.

Sono quei pensieri che i suoi amici si ritroveranno nella bacheca. Post che, leggendoli e rileggendoli, non possono che far scorrere un brivido lungo la schiena di chi conosceva quello sfortunato ragazzo, quella giovane vita spezzata.

“Se non ti fermano mentre ti allontani, continua a camminare”. E’ l’ultimo post pubblicato appena 4 ore prima di morire. La frase di Paulo Coelho, scrittore brasiliano, campeggia ancora sulla sua bacheca. L’ha messa lì alle 11 del mattino.

La vita di Alex è stata strappata via nel modo più vigliacco e meschino. Lasciato per strada dopo l’incidente senza dargli soccorso.

Forse si poteva salvare. Forse, se i sanitari fossero arrivati in tempo, c’era la possibilità di riuscire a farlo tornare a respirare. Forse. Tutte ipotesi che avranno risposte solo dopo gli esami e i referti del medico legale.

La bacheca di Alex è piena di frasi che confermano quanto raccontato dagli amici. Era una persona speciale. Un ragazzo sveglio che amava la vita, che viveva cercando un senso vero ad ogni azione, senza lasciarsi trascinare dalla quotidianità. E una delle frasi trovate sulla sua bacheca lascia tutti senza parole: “E’ questa la chiave di tutto; rendersi conto di essere vivi. Ricordarsi che non è mai troppo tardi per voltarsi a guardare il sole. Ancora una volta”.

Adesso Alex da lassù il sole lo vede tutti i giorni e più da vicino.

 

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