Graffiti è un laboratorio partecipativo, ideato dai fotografi spagnoli Ricardo Cases e Antonio M. Xoubanova. Lo scopo è quello di realizzare una reinterpretazione dei reperti cartacei e gli oggetti che si trovano per strada, nelle città dove si svolge il workshop. Gli studenti sono invitati a lavorare all’idea di un’interazione tra la fotografia e gli elementi trovati per strada e a produrre una mostra con i risultati ottenuti.

La città viene dunque usata come una tela sulla quale dipingere così come fa chi realizza un graffito, nell’intento di lasciare un messaggio o modificare uno spazio. L’obiettivo è quello di realizzare una raccolta di documenti che se all’origine sono destinati a essere cestinati, in questo modo contribuiscono a creare un patrimonio del quotidiano. Potranno essere utilizzati annunci, carta per avvolgere il cibo, confezioni tridimensionali e altro ancora; gli oggetti saranno analizzati e lavorati attraverso tre assi: archeologico, fotografico e antropologico.

Archeologia del presente
Raccogliere segni di vita del presente e classificarli.

Fotografico
Come conseguenza della raccolta e della classificazione, verranno prodotte delle immagini da stampare sugli stessi con lo scopo di riflettere sul dialogo tra l’oggetto e la fotografia.

Antropologico
Studio degli usi e costumi di una città attraverso la combinazione tra archeologia e fotografia.

Struttura e info generali
Il laboratorio ha la durata di due giorni, il 14 e il 15 luglio 2018; dalle 10:00 alle 20:00 con pausa pranzo. Si svolgerà negli spazi di Frontiera Studio a Palermo, in via Alloro 36. La mostra dei lavori finali sarà allestita durante i due giorni e rimarrà in sede dal 16 al 31 luglio. Nella stessa location, saranno esposti i lavori realizzati a Madrid, Milano e Palermo. Il workshop ha un costo di 200 euro a partecipante (per un massimo 20) e rientra all’interno della rassegna Outer Circle, un vasto programma di mostre, talk e laboratori che si svolgerà a Palermo durante la Biennale Europea Manifesta 2018.

Obiettivo finale
Lo scopo è quello di mettere insieme approcci complementari e personalità diverse per stimolare la fantasia e creare nuove chiavi di lettura di Palermo. L’obiettivo è quello di creare nuove sinergie, in primo luogo tra i partecipanti che potranno divertirsi mettendo in pratica nuove conoscenze, nuove idee, creando dei legami più intimi e personali con una città che sta attraversando un grande processo evolutivo. Si riuscirà a interpretare e tradurre il cambiamento e le sensazioni che scaturiscono dalla vita di tutti i giorni nel capoluogo siciliano?

BIO
Ricardo Cases, nato in Spagna, ha conseguito una laurea in Scienze dell’Informazione presso l’Universidad del País Vasco, Bilbao (Spagna). Nel 2006 entra a far parte del Collettivo Blank Paper. Nel 2008 crea con la designer Natalia Troitiño “Fiesta Ediciones” e dal 2013 è membro della piattaforma AMPARO. Dal 2007 svolge la sua attività di insegnante presso l’Istituto Europeo di Design (Madrid, Spagna) e l’EFTI (Madrid, Spagna) e ha Insegnato presso la scuola Blank Paper di Madrid. Attualmente è rappresentato da La Fresh Gallery (Madrid, Spagna), la Galería Angeles Baños (Badajoz, Spagna) la Temple Gallery (Parigi, Francia), la Espace Jb (Ginevra, Svizzera) e la Dillon + Lee Gallery (New York, USA). Ha pubblicato i libri: Sol (Dalpine 2018), El Blanco (Dalpine 2016), El Porquè de las naranjas (Mack Book 2014), Paloma al aire (Photovision-Schaden-Dewi Lewis 2011), La caza del lobo congelado (Fiesta Ediciones 2009) e Belleza de barrio (Universidad de Extremadura 2008). È interessato a tutto ciò che ha a che vedere con l’umano e l’antropologico. È alla continua ricerca di ciò che si nasconde dietro il banale e il kitsch della Spagna contemporanea.
Antonio M. Xoubanova, nato in Spagna, ha ricevuto diversi premi e grant tra cui: il FotoPres’07 grant della Fundación la Caixa, per portare a termine il suo primo progetto M30, l’RCO’05 art fair, il primo premio nella diciottesima edizione del Renfe’s ‘Caminos De Hierro’ e un grant dalla Fundación Santa María de Albarracin. I suoi lavori sono stati pubblicati su DAZED, GEO, Herald Tribune, New York Times, PDN, El Semanal,Yo Dona, e ha collaborato in maniera continuativa con il periodico El Mundo, mentre lavorava ai suoi progetti personali M30 e Casa de Campo. Ha Insegnato presso la scuola Blank Paper di Madrid e lavora come curatore presso La Irreal Gallery in collaborazione con María Serrano. Le sue immagini sono state esposte presso la CaixaForum di Barcelona, la Galería Olido a São Paulo, il Centro Cultural Conde Duque di Madrid e in numerosi festival internazionali come la Jornadas de Fotografía di Albarracín, Traffic a Barcelona, ECO, SevillaFoto e PHotoEspaña. Nel febbraio del 2013 ha pubblicato il suo primo libro Casa de Campo, con la casa editrice MACK. Questo progetto è stato esposto alla Brachfeld Gallery di Paris nel marzo del 2013 e a Madrid nella mostra ‘Cityscapes’, con Joel Sternfeld, Jane Campion, Txema Salvans and Guy Tillim (Aprile-Settembre 2013). Il suo ultimo lavoro “Un universo pequeño”, ultimo capitolo di una trilogia su Madrid, è stato pubblicato da Ca l’Isidret Ediciones. Antonio è stato nominato nel 2013 per l’Henri Cartier-Bresson International Award.