“Ci auguriamo davvero un risveglio delle coscienze, un ritorno al voto per garantire a questo Paese il cambiamento decisivo di cui ha bisogno”. Lo ha detto il leader di Liberi e Uguali Piero Grasso a Palermo per una manifestazione elettorale, ricordando il massiccio astensionismo che ha caratterizzato le ultime elezioni regionali in Sicilia, dove solo il 49% degli aventi diritto ha votato.

L’apertura della campagna elettorale da parte del Presidente del Senato ed ex procuratore di Palermo è stata èperfino anticipoata rispetto alla formalizzazione delle liste che avverrà solo alle 20 di domani (leggi qui tutte le candidature)

“Il Pd perde perché non è più di sinistra. Basta col dire che si perde perché la sinistra è spaccata: il Pd ha perso anche dove si era uniti. Il problema è un altro. Si dice che la politica ha bisogno di un rinnovamento – ha continuato Grasso – e noi ci stiamo provando. Le persone che vengono dalla società civile, dalla cittadinanza attiva hanno una maggiore attrattiva e godono di un maggiore consenso”.

“Il Partito democratico è diventato ormai il partito di Renzi, il PDR. Lì dentro per dissenso e minoranze non c’è più spazio. E a chi ancora mi chiede ‘perchè vi siete spaccati?’, rispondo, ma non lo capite?’ Siamo l’unica sinistra del Paese”

“Non mi concentro sulla soglia di sbarramento. Quello che mi preme è realizzare un programma di sinistra da cui i cittadini si sentano rappresentati e garantiti. Hanno fatto una legge elettorale per fare poi l’alleanza con la destra.. Noi no. Noi abbiamo un’altra visione del Paese”.

Riportare la questione del Mezzogiorno al centro dell’agenda politica: è uno dei punti del programma di LeU illustrato durante la presentazione delle liste elettorali. Grasso ha ricordato i dati allarmanti sulla povertà e sulla crisi in Sicilia. “Metà della popolazione siciliana vive in famiglie a rischio povertà”, ha detto. La disoccupazione è più del doppio rispetto al resto d’Italia, qui abbiamo il maggior numero di giovani che non studia e non cerca lavoro e il più basso numero di occupati d’Europa. Ogni anno dalla provincia di Palermo se ne vanno 10mila persone: laureati, persone in cerca di lavoro”. “E’ una fotografia drammatica che non si risolve con gli slogan”, ha aggiunto. “Servono investimenti e una programmazione seria”. Grasso ha auspicato il ripristino della clausola Ciampi che imponeva che 45% finanziamenti pubblici fossero investiti nel Mezzogiorno. “Serve – ha concluso – una regia nazionale dei fondi comunitari visto che la Sicilia non riesce a spenderli”.