La guerra ucraina e la fuga dalle bombe creano esigenze di accoglienza dei profughi in tutta Europa. Così si avvia alla Regione siciliana il coordinamento per l’accoglienza dei profughi

Musumeci commissario delegato per l’accoglienza

Il presidente della Regione Musumeci, nella qualità di commissario delegato dello Stato per l’emergenza dell’Ucraina, ha avviato il coordinamento territoriale della Regione Siciliana per la gestione dell’accoglienza dei profughi. Nel corso della riunione operativa tenuta a Palazzo d’Orléans insieme ai nove prefetti dell’isola, agli assessori alla Famiglia, Scavone e alla Salute, Razza e al capo della Protezione civile regionale, Cocina, sono state definite le prime azioni organizzative per la gestione del flusso migratorio dall’Ucraina.

Coinvolgere tutti gli enti territoriali siciliani

“Stiamo valutando l’opportunità di coinvolgere anche gli enti intermedi per l’accoglienza”, ha detto il presidente Musumeci. Definirò questo aspetto con i rappresentanti dell’Urps e dell’Anci, poiché ritengo che in questa fase, oltre che alle prefetture, da un punto di vista delle competenze, serva un riferimento in ogni Provincia. Nei prossimi giorni lavoreremo per definire le azioni sistematiche e, nel frattempo, seguiamo con attenzione la tendenza dei flussi; al momento si stratta di numeri sporadici ma occorre monitorare da vicino per adeguare l’offerta alla domanda, prestando particolare attenzione alle procedure sanitarie da adottare in via prioritaria”.

Assistenza sanitaria per i profughi ucraini come fossero italiani

“Il sistema di sanità pubblica della Regione – ha spiegato Razza – ha preso in carico, coinvolgendo i commissari straordinari Covid delle tre città metropolitane e i direttori delle Asp, lo screening e la profilassi dei vaccini per i profughi in arrivo. Fondamentale in questa fase è il sistema di controllo degli arrivi, il censimento della popolazione e la segnalazione all’Asp di eventuali soggetti positivi che richiedono un periodo di quarantena”.

Mappatura delle strutture per l’accoglienza

Assicurato il coinvolgimento degli enti del Terzo settore e una mappatura regionale delle strutture di accoglienza gestite dagli enti locali e dalla Regione, quali le Ipab, per costruire un quadro della disponibilità ad ospitare le presenze nell’immediato e nel breve termine, “sulla scorta dell’onda emotiva che caratterizza questo momento – ha sottolineato l’assessore Scavone – abbiamo ricevuto tante disponibilità di accoglienza da parte delle strutture del terzo settore che richiedono un coordinamento, ci stiamo occupando anche della organizzazione dei servizi per questi cittadini, fra cui la presenza di facilitatori linguistici e il supporto psicologico”.

Coordinamento territoriale periodico

Il coordinamento territoriale tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, “ma siamo pronti sin da ora, anche grazie ai contatti con il Consolato generale dell’Ucraina, di far fronte a qualsiasi esigenza per dare conforto ai profughi che fuggono dalla loro terra”, ha assicurato il governatore.

Corridoio umanitario  in raccordo fra gli aeroporti di Palermo e Cracovia

Intanto sono almeno una ventina, tra adulti e bambini, i profughi ucraini in fuga dalla guerra sbarcati questo pomeriggio all’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo con il volo in arrivo da Cracovia, in Polonia.

La Gesap, la società di gestione dello scalo del capoluogo siciliano, in collaborazione con la direzione aeroportuale Sicilia Occidentale dell’Enac e della Polaria, la polizia di frontiera, con il Comune di Palermo, ha creato un percorso di accoglienza per il loro arrivo.

E’ stato creato un raccordo con l’aeroporto di Cracovia per gestire questi voli e questi arrivi

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