Palermo

“Hanno fatto bene ad ammazzare Don Pino Puglisi”, minacce a Maurizio Artale

“Hanno fatto bene ad ammazzare u parrinu”. Lo ha detto un residente che vive nei pressi della casa museo del beato don Pino Puglisi a Brancaccio a Maurizio Artale, presidente del centro Padre Nostro.

L’uomo che vive al civico 3 di piazzetta beato Giuseppe Puglisi infastidito dalle tante iniziative che si stanno svolgendo in quella zona. L’ultima le Vie dei Tesori che non gli consente più di lasciare la moto sotto casa.

E’ lo stesso Maurizio Artale a raccontare quanto successo. “L’energumeno”, puntandomi il dito in faccia, mi urli che per colpa mia lui non può più posteggiare la moto sotto il suo balcone e che da quando io ho comprato quella casa, indicando con l’indice la casa museo dove ha vissuto il Beato Giuseppe Puglisi, in quella piazza non c’è più pace.

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Così “l’energumeno” aggiunge che non appena avesse visto una moto dei volontari del Centro sul marciapiede ci avrebbe pensato lui”. Il presidente Artale lo invita a reclamare, per il divieto di posteggio sui marciapiedi, direttamente alle forze dell’ordine. L’uomo risponde “di non essere sbirro come me e che queste cose posso farle io ma di certo lui no”.

A questo punto il residente urla “che non gliene fotte niente del Papa e che io gli avevo tolto “l’identità” facendo persino cambiare nome alla Piazza, aggiungendo che non solo avevo precluso l’accesso delle auto su metà marciapiede, ma che ora stavo esagerando e me ne stavo approfittando. Continua col dire che tutto questo bordello c’è da quando io ho comprato quelle case!, indicando nuovamente la Casa del beato Giuseppe Puglisi e l’Aula Didattica al II piano, inaugurata il 14 settembre di quest’anno.

“Hanno fatto bene ad ammazzarlo”, dice, continuando ad indicare la casa del beato Giuseppe Puglisi. Sì, continua ad urlare avevano fatto bene ad ammazzare u parrinu e che lui non si spaventa di nessuno e che di tutto questo movimento a lui non gliene fotteva niente.

Maurizio Artale si è chiesto: “Ma dove erano poc’anzi le centinaia di persone che hanno esposto lenzuoli bianchi ai balconi in occasione della venuta del Papa? Come mai nessuno è sceso dalla propria abitazione per cercare di condurre alla ragione l’energumeno?

Come mai quando ho alzato lo sguardo verso le finestre e i balconi prospicienti la piazzetta, non c’era nessuno?” Non è possibile ancora oggi, dopo 25 anni dal Martirio del Beato Giuseppe Puglisi, trincerarsi dietro la paura di metterci la faccia, di dimostrare all’energumeno che non la pensano come lui e che la mafia non fa bene quando “ammazza” una qualsiasi persona. Non è possibile che nessuno degli abitanti di quella piazza non ripudi con fermezza il comportamento dell’energumeno.

Non è possibile che quella piazza vuota, dove il Centro di Accoglienza Padre Nostro ha installato una statua del Beato Giuseppe Puglisi, ed indicato con un medaglione in bronzo il luogo dove egli è caduto Martire, anche per la loro ignavia, non sia oggi per tutti loro un vanto, un motivo di orgoglio.

Non è possibile che non considerino un bene il fatto che il Centro di Accoglienza Padre Nostro abbia acquistato la casa dove il Beato Giuseppe Puglisi ha abitato, rendendola fruibile a tutti i pellegrini che vogliono conoscerlo ed ispirare la loro vita al suo esempio.

Quella Casa che ha portato a Brancaccio Papa Francesco, quella reliquia che ancora oggi non riesce ad imporsi a coloro che vi abitano accanto; quella reliquia che non viene fatta conoscere neanche a coloro che si recano a Brancaccio a visitare la Parrocchia di San Gaetano, la Parrocchia che fu diretta per circa 3 anni dal Beato Giuseppe Puglisi .

Questo non può e non deve capitare mai più.

Piazzetta Beato Padre Pino Puglisi è il simbolo del riscatto, non solo per la comunità di Brancaccio ma per tutta la città di Palermo.

Quella piazzetta deve interrogarci tutti i santi giorni della nostra vita.

In quella piazzetta si annidano, tutt’oggi, le nostre ignavie, paure, pavidità…omertà… tutto ciò che ci continua a lasciare indifferenti davanti a quel sorriso che ha assestato un duro colpo alla mafia ma che non ha scalfito minimamente coloro che “per facciata” espongono lenzuoli bianchi ai balconi in occasione della venuta del Papa che il 15.09.2018, nel 25 Anniversario del Martirio del Beato Giuseppe Puglisi, è venuto a portare omaggio in quel luogo sacro oltre al riconoscimento di tutta la Chiesa universale.

Quel sorriso che ha bisogno della “faccia” di tutti per sconfiggere la mafia.

Oggi su quella piazzetta, almeno tutti i cristiani cattolici, devono decidere da quale parte stare, se dalla parte dei mafiosi o dalla parte degli “sbirri”.

“L’energumeno” però ha almeno avuto il coraggio di sbattermelo in faccia da che parte sta, e credetemi, dopo 25 anni di testimonianza a Brancaccio, vi posso dire con certezza che lui ha sbagliato la parte dove stare, ma ha deciso anche di non stare dalla vostra parte, dove si stendono lenzuoli bianchi e poi non si scende in piazza per difendere, come fosse propria, l’opera del Beato Giuseppe Puglisi.

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