“Credo che sarebbe interessante sapere chi ha prodotto questi giochi”. Reagisce così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dopo essere stato interrotto durante il suo intervento in via D’Amelio.

I fuochi ‘clandestini’ interrompono il ricordo di via D’Amelio

Sono giochi pirotecnici probabilmente ‘clandestini’ quelli esplosi non troppo lontano dalla zona Fiera del Mediterraneo di Palermo. Giochi pirotecnici come tanti se ne vedono e sentono in città a tute le ore del giorno ed in qualsiasi giorno della settimana senza che a questi ‘spettacoli’ corrispondano feste note, autorizzazioni e così via.

La vulgata popolare sostiene che sono festeggiamenti per scarcerazioni, compleanni dei carcerati o dei parenti latitanti o per tante altre ricorrenze e circostanze del genere ma non c’è dimostrazione alcuna che sia realmente così.

Sono spettacoli rapidi, messi in scena velocemente e senza che ci sia il tempo di verificare chi li ha realizzati e dunque risalire al perché.

Ma stavolta hanno interrotto Orlando durante l’intervento in una delle manifestazioni per la commemorazione della strage di Via D’Amelio il cui anniversario cade domani.

Il sindaco prova a uscire dall’imbarazzante stop

Ma Orlando non si scompone.Si ferma e poi sdrammatizza con una battuta che prosegue “Posso permettermi di fare una notazione in qualche modo per dare la migliore risposta?” si chiede con una domanda pleonastica “Meglio sentire questi botti che le sirene delle ambulanze che raccolgono morti e feriti. L’augurio che faccio a questa città è di poter vivere momenti di gioia e non sicuramente momenti di morte”.

Fra gli applausi dei pochi presenti poi conclude “Viva la vita!” e si allontana prima che il moderatore si affretti al microfono a dire e ribadire che “giuro che non era previsto ma lo prendiamo come un segno positivo”

Resta il dubbio sul chi e sul perché

Resta il dubbio sul chi e sul perché. Un dubbio che potrebbe rendere inopportune anche le parole di apprezzamento pronunciate senza conoscere l’origine di questi ‘botti’ e il cosa volessero celebrare

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