Gli inquirenti lo chiamano il “sistema Amato”, portato avanti con spregiudicatezza e accortezza da Carlo Amato uno dei funzionari del provveditorato opere pubbliche finito ai domiciliari nel corso dell’operazione Cuci e Scuci della squadra mobile. I cellulari si lasciavano ai colleghi, perché anche spenti possono essere intercettati, e si avanzava la richiesta di denaro. Uno degli episodi di corruzione è stato ricostruito dagli investigatori per i lavori della scuola Luigi Pirandello a Villadoro nel comune di Nicosia.

TUTTI I NOMI

La strategia di Amato non era condivisa da Casella e Muzzicato altri due indagati non propensi allo scontro con gli imprenditori e teorizzatori, invece, di una diversa strategia, più sottile e meno rischiosa. Secondo Casella e Muzzicato, infatti, era opportuno che fossero gli imprenditori di loro iniziativa a far loro ‘un regalo’, a mo’ di ricompensa per i favori ottenuti: favori che consistevano, oltre che in una celere trattazione del procedimento amministrativo propedeutico alla liquidazione dell’importo dei lavori appaltati, nell’adozione di una perizia di variante contenente costi ‘gonfiati’ e, dunque, foriera per i medesimi imprenditori di profitti non dovuti.

Il ragionamento di Casella, aveva ha una sua logica: l’imprenditore favorito, si sarebbe sentito quasi in dovere di sdebitarsi con i pubblici ufficiali e loro avrebbero così potuto accettare con serenità il ‘regalo’ ricevuto, a meno di avere a che fare con un “bastardo” (“che va dai carabinieri …guarda io ci sto dando i soldi che mi ha chiesto ….ci faccio le fotocopie delle banconote e poi ti di…allora in quel caso ….ma quello è un bastardo che ti vuole fottere ma ma ehh…cioè non esistono ‘sti cristiani’..”).appalti

Amato come si legge nell’ordinanza del gip aveva invece chiesto all’imprenditore Lorenzo Chiofalo 8 mila euro da dividere proprio con Casella e Muzzicato rispettivamente di Direttore Operativo, e di Ispettore di cantiere). A questo punto inizia una contrattazione con l’imprenditore. Ma signor Chiofalo, cioè noi stiamo facendo questo ragionamento perché ci siamo apprezzati penso, perché sennò non avremmo, l’avrei voluto anche non…però.. dico: io penso che con 8000 (ottomila) euro “putemu…” (possiamo.ndr), però, ripeto, faccia lei, le sue valutazioni, e i suoi cosi economiche lo fa lei – dice Amato .

“No, no, no, no, no, io.. onestamente, onestamente avevo pensato di chiudere tutto il totale a 5 (cinque mila. ndr), in base ai conti che mi sono fatto”, aggiunge Chiofalo. “Veda lei – aggiunge Amato -Mi pare poco, però… sinceramente di primo cuore, perché dico, volevo dare 3000 euro (tremila) a tutti e due e 5 io, però.. lei ce l’ha la valutazione, ripeto non mi pare che siamo, siamo lontani dalle idee insieme”.

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