“Dopo ‘la mafia ha una sua morale’ urlato da Beppe Grillo a Palermo, un altro brutto segnale del M5S in Sicilia”. Lo afferma Matteo Richetti, parlamentare del Pd.
“A Corleone, il Movimento 5 stelle candida a sindaco chi vuole il dialogo con i parenti dei mafiosi – aggiunge – e orgogliosamente pubblica sui suoi social foto che lo ritraggono in compagnia di Salvatore Provenzano. Chi si occupa di mafia sa quanto siano gravi questi segnali. Non si era mai arrivati a tanto da queste parti pur di accaparrarsi voti. Ebbene, ci sono arrivati quelli di onestà onestà”.
Richetti si riferisce al candidato sindaco, a Corleone, Maurizio Pascucci del M5s, che ha postato una sua foto sulla propria pagina Facebook, accanto a Salvatore Provenzano, marito della nipote del defunto boss di Cosa Nostra. L’immagine ritrae i due nel bar di Provenzano e sopra c’è un commento dell’esponente di 5 Stelle: “Un buon caffè con Salvatore. Delusione per i maldicenti…”.
“Certamente non è un reato farsi una foto con un parente di uno dei più spietati boss mafiosi che la storia ricordi, ma pubblicare quella foto sui social è una scelta inopportuna, soprattutto per chi si candida come sindaco di un paese che ha subito lo scioglimento per infiltrazioni mafiose – sostiene il presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava -. Siamo sicuri che il vicepresidente Di Maio, oggi in visita elettorale a Corleone, lo spiegherà adeguatamente al candidato del M5S”.
La commissione aveva svolto, proprio nei giorni scorsi, una missione istituzionale nel Comune del palermitano, stigmatizzando la mancanza del tema del contrasto alla mafia nel corso della campagna elettorale.
“In un momento in cui in Sicilia continuano ad arrivare segnali inquietanti su più fronti, la scelta del candidato sindaco di Corleone del Movimento 5 Stelle di farsi fotografare con il nipote del boss Bernardo Provenzano appare grave o quantomeno inopportuna – dicono la Presidente nazionale dell’Arci Francesca Chiavacci e il Presidente Arci Sicilia e Responsabile nazionale Legalità Salvo Lipari – E lo è ancor di più perché avviene a pochi giorni dalla scelta coraggiosa delle commissarie che hanno guidato il comune sciolto per mafia di intitolare a Cesare Terranova la strada in cui vive la famiglia Riina e alle sorelline Nencioni, vittime della strage di Via dei Georgofili, l’asilo comunale. Non solo, ma il tema della lotta alla mafia sembra scomparso dall’agenda elettorale dei candidati a sindaco. Dare come unico segnale quello dell’apertura del dialogo con i parenti dei boss appare assai inquietante”.
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