Un cane che vive stabilmente tra i flutti del fiume Oreto. Questo quanto si è potuto sapere dopo che, nella giornata di ieri, alcuni lettori hanno segnalato la presenza di un anziano pastore tedesco fotografato con le zampe a mollo mentre cercava del cibo.

Un fatto che ha suscitato apprensione  in diversi palermitani che si sono chiesti come sia possibile che un cane sia stato relegato a vivere  lungo il corso del fiume.

Eppure proprio questo caso, sembra essere molto conosciuto, almeno tra di addetti ai “lavori”. Pochi mesi addietro divenne addirittura oggetto di intervento dei Vigili del Fuoco che riuscirono a prelevarlo e a portarlo all’asciutto. Poi, però, la triste vicenda di quel vecchio e malandato pastore tedesco ha ripreso la sua strada o, per meglio dire, il suo corso lungo l’Oreto.

La storia di quel cane è perfettamente tracciabile, affermano i volontari che si sono occupati di lui. Secondo i protocolli voluti dal Comune di Palermo, il povero animale è stato segnalato più volte alla Polizia Municipale alla quale  spetta l’avvio dell’iter da comunicare al canile municipale, con il quale abbiamo provato a metterci in contatto. Qui, però, incombono i lavori di ristrutturazione mentre il cane, a quanto sembra, ha un carattere solitario e non è facile poterlo individuare. Vive stabilmente tra il ponte di Corso dei Mille e quello della Guadagna. Qualcuno gli getta avanzi di cibo, come il pane duro con il quale è stato visto mangiare ieri: pane duro bagnato dall’acqua non proprio pulitissima del fiume. Zampe a mollo, tra lo scarico fognario nei pressi del ponte di Corso dei Mille ed il rischio, soprattutto in questa stagione, di essere travolto dalla piena del fiume.

In più occasioni – affermano Laura Girgenti e Giusy Caldo, volontarie palermitane – abbiamo cercato di prenderlo, ma non ci siamo risucite. Occorrerebbe un intervento specialistico, ma  vi è poi il problema di dove portarlo”.

Una situazione paradossale, che naufraga nell’ampio mare del randagismo palermitano. Sempre secondo i volontari, il pastore tedesco, come altri cani che spesso oltrappassano l’argine per raggiungere l’alveo del fiume, potrebbero essere in qualche maniera ricollegabile a qualcuno che vive nelle casupole che ancora vi sono tra il quartiere Guadagna e la foce del fiume. “Abbiamo recuperato più cani lungo il fiume – affermano le volontarie – ma con il pastore tedesco è tutto più difficile anche in termini di ricettività. Anche ieri siamo passate dai luoghi, ma non si vedeva più”.

Dunque, per il vecchio e malandato pastore tedesco si prospettano tre vie. Essere recuperato dal Comune, finire la sua vita travolto da una piena o essere accolto dal buoncuore di un cittadino di Palermo in grado di prendersi carico del povero animale avvisando Polizia Municipale e Comune per il recupero e le necessarie pratiche per l’adozione.

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