Al Comune di Corleone vince il centrodestra: è Nicolò Nicolosi con 3.587 voti il nuovo sindaco del paese del Palermitano sciolto per mafia.

E’ il dato ufficiale pubblicato dal sito dell’Ente dopo lo scrutinio di tutte le 12 sezioni. Maurizio Pascucci, candidato inizialmente dal M5s e poi disconosciuto da Luigi Di Maio per avere postato su Facebook una foto con il nipote di Bernardo Provenzano, è arrivato secondo con 1.830 voti, poco più della metà dei voti del neo sindaco.

Il terzo candidato, Salvatore Antonino Saporito, ha ottenuto 1.006 consensi. Ieri alle urne si sono recati 6.611 elettori dei 10.814 aventi diritto, facendo registrare un’affluenza del 61,13%.

“L’esito delle elezioni è una vittoria per la città. I corleonesi si sono svegliati affidando a noi il compito di condurre Corleone verso nuove mete. Lo faremo con la squadra di consiglieri e assessori che abbiamo designato, lo faremo con tutti i corleonesi” dice Nicolò Nicolosi, candidato sindaco di Corleone che, anche se non vi sono ancora dati ufficiali, avrebbe vinto le elezioni comunali.

E’ Nicolò Granà, invece, il nuovo sindaco di Palazzo Adriano, il secondo Comune del Palermitano sciolto per mafia nel quale si è votato ieri, come a Corleone, dopo due anni di commissariamento. Nicolò Granà, trentottenne imprenditore impegnato nell’accoglienza turistica e in attività di progettazione comunitaria, ha ottenuto quasi il 65% dei voti ha battuto Giuseppe Alessi.

Il neo sindaco, candidato dalla lista ‘SìAmo’, ha totalizzato 867 voti, contro le 481 preferenze andate a Giuseppe Alessi sostenuto da ‘Noi ci mettiamo la faccia’. Alle urne si sono recati 1.394 elettori sui 2.094 aventi diritto.

Gli occhi di tutta Italia,erano, comunque, puntati su Corleone proprio per la polemica sulla scelta del candidato sindaco Pascussi di incontrare il titolare del bar Provenzano nipote acquisito del boss Bernardo e postare la foto su facebook. Una scelta che aveva portato Luig Di Maio ad annullare il comizio di chiusura e avviare le procedure di espulsione dal Movimento del candidato togliendo il simbolo anche alle liste e lo stesso Provenzano a rilasciare dichiarazioni circa la propria distanza dallo zio acquisito

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