Luigi Di Maio cancella il suo appuntamento a Corleone dopo che il candidato sindaco ha affermato di voler “aprire il dialogo con i parenti dei mafiosi”.
“Lo Stato deve stare attento a non avvicinarsi mai, neppure con la propria immagine, a quella gente” afferma il vicepremier dopo aver visto anche la foto dello stesso candidato con il nipote del boss Provenzano.
Il riferimento è al candidato sindaco Maurizio Pascucci, proprio del M5s, che ha postato una sua foto sulla propria pagina Facebook, accanto a Salvatore Provenzano, marito della nipote del defunto boss di Cosa Nostra. L’immagine ritrae i due nel bar di Provenzano e sopra c’è un commento dell’esponente di 5 Stelle: “Un buon caffè con Salvatore. Delusione per i maldicenti…”.
L’appuntamento con Di Maio era organizzato proprio per sostenere la candidatura di Pascucci alle comunali.
La scelta del candidato sindaco, però, era stata criticata aspramente. “Dopo ‘la mafia ha una sua morale’ urlato da Beppe Grillo a Palermo, un altro brutto segnale del M5S in Sicilia” aveva detto Matteo Richetti, parlamentare del Pd.
“Certamente non è un reato farsi una foto con un parente di uno dei più spietati boss mafiosi che la storia ricordi, ma pubblicare quella foto sui social è una scelta inopportuna, soprattutto per chi si candida come sindaco di un paese che ha subito lo scioglimento per infiltrazioni mafiose – sostiene il presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava -. Siamo sicuri che il vicepresidente Di Maio, oggi in visita elettorale a Corleone, lo spiegherà adeguatamente al candidato del M5S
Adesso arriva il coro a favore di i maio che è una sorta di ‘scomunica’ del candidato “In qualità di presidente della commissione Antimafia – dice Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia – non posso che sostenere pienamente la decisione di Luigi Di Maio. Le sue parole dimostrano come il Movimento abbia come priorità la lotta alle mafie ed il supporto alle vittime innocenti delle stesse, vittime che purtroppo sono tantissime. Non possiamo accettare nessun cedimento od ambiguità, e stasera è stata data grande prova, se ce ne fosse ancora bisogno, di maturità politica. Ripeto con Luigi Di Maio che non vogliamo in alcun modo i voti dei mafiosi”.
“I parenti con cui deve confrontarsi lo Stato sono quelli delle vittime, non quelli dei mafiosi. Nella giornata in cui è stato incardinato in commissione Giustizia del Senato il decreto cosiddetto ‘spazzacorrotti’ e dopo la sua approvazione alla Camera dei Deputati, il cammino concreto di legalità del Movimento 5 Stelle non può essere minimamente inficiato da prese di posizioni personali e ambigue. Bene ha fatto il vice premier Luigi Di Maio a non accostare l’immagine e il progetto M5S a chi dice cose del genere”. A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao durante il suo tour #Siciliain390tappe nel Messinese a proposito delle sortite del candidato sindaco di Corleone.
E adesso compare anche l’ipotesi estrema del ritiro di Maurizio Pascucci, candidato del M5s, dalla corsa a sindaco di Corleone (Pa). “Vedremo, mi confrontero’ con il meetup e con il parlamentare di riferimento del territorio e decideremo se e come proseguire”, dice Pascucci ai cronisti dopo la scelta del vice premier Luigi Di Maio di annullare la sua partecipazione al comizio. Ma il candidato inguaia anche il meetupo locale e un deputato pentastellato “La scelta di fare la foto con il nipote di Provenzano era stata condivisa col meetup e con il parlamentare di riferimento del territorio Giuseppe Chiazzese”.
Ma intanto conferma il comizioni di chiusura “Al comizio di questa sera, in piazza a Corleone, dirò chiaramente che non vogliamo i voti della mafia. Con la foto volevamo trasmettere il messaggio che i parenti dei mafiosi che prendono le distanze dai proprio congiunti non possono essere esclusi dalla comunità. Evidentemente il messaggio è stato male interpretato”.
E alla fine è proprio il deputato Chiazzese chiamato in causa a chiarire che la corsa a sindaco continua “Non abbiamo preso in considerazione il ritiro di Pascucci, il comizio finale in piazza si fa”.
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