Chiamatela fortuna, sfortuna oppure semplicemente fattore C, ma dietro la sconfitta del Palermo contro la corazzata juventina c’è innanzitutto questo.

Tuttavia i tre punti che Max Allegri conquista al Barbera dovrebbero indurre il tecnico bianconero a riflettere su come stiano andato le cose dalle sue parti: non è con un autogol che una organico con velleità importanti può risolvere una gara contro il ‘piccolo’ Palermo.

E’ vero la squadra di De Zerbi ha inizialmente contenuto gli assalti della Juve, ma il tecnico è stato bravo a mescolare le carte riuscendo a schiacciare i campioni d’Italia che hanno dovuto cambiare in corsa l’assetto tattico a causa dell’infortunio di Rugani e per la scelta inedita di Allegri di non schierare Dybala, preferendo l’inedito tandem d’attacco Higuain-Manduzukic.

A fine gara l’onesta intellettuale dell’allenatore toscano è stata cristallina: “Abbiamo giocato male”.

Il Palermo avrebbe certamente meritato di più, ma la prova contro la Juve che arriva dopo il successo di Bergamo consegna delle certezze che solo alcune settimane fa sembravano chimere.