Un mini decalogo ai Comuni per fermare il degrado del Nocella. È questo in sostanza, quanto inviato dall’agenzia regionale protezione ambiente a sei Comuni che insistono sul fiume (Trappeto, Borgetto, errasini, Giardinello, Monteplepre e Terrasini) per cercare di mettere la parola fine all’inquinamento del corso d’acqua.

All’Arpa e ad altre autorità preposte alla tutela dell’ambiente avevano scritto di recente i deputati 5 stelle Antonio Lombardo (Camera) e Luigi Sunseri (Ars) per accendere i riflettori sullo stato di degrado del fiume.

“La risposta dell’Arpa – dicono i due parlamentari – non fa che confermare quello che sapevamo. In termini di depurazione dei reflui dobbiamo fare grandi passi avanti, non a caso, per questo, l’Italia è finita in procedura di infrazione europea, cosa che ci costringerà a pagare una sanzione forfettaria di 25 milioni, oltre che una penalità di 30 milioni per ogni semestre di sforamento. Da troppi anni – proseguono i deputati – questa fascia di territorio è stata vittima dell’incapacità di chi ha amministrato, è ora di dire basta. Ciascuno faccia la propria parte, noi faremo la nostra, per questo interesseremo della vicenda il ministro Costa e il commissario nazionale per la depurazione Rolle”.

Nella lettera inviata ai Comuni e agli assessorati del Territorio ed Ambiente e dell’Energia, l’Arpa evidenzia l’applicazione da parte dei Comuni di “improprie e scorrette procedure” e li invita ad un impegno diretto che si sostanzia in dieci punti. 1) Verificare l’effettivo e corretto recupero o smaltimento dei fanghi di depurazione prodotti dai propri impianti: 2) attuare una continua e costante vigilanza sulla gestione dei propri impianti di depurazione, 3) collettare all’impianto di depurazione i tratti fognari sversanti direttamente nel fiume; 4) rivedere le eventuali autorizzazioni allo scarico degli insediamenti abitativi, artigianali ed industriali; 5) accertare la presenza di sbarramenti e opere di presa abusiva; 6)rendere accessibili le sponde del fiume per poter identificare la provenienza di eventuali immissioni abusive; 7)aumentare la vigilanza e la prevenzione sul territorio; 8)informare la popolazione sui costi per la manutenzione ed il risanamento del fiume; 9) valutare l’ipotesi di un recupero ambientale per tratti del fiume, asportando i materiali antropici illecitamente depositati; 10) mettere in atto ogni azione di salvaguardia dell’integrità ambientale per tratti di fiume, e procedere alla definizione delle modalità di azione con gli enti preposti.

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