“Giancarlo Cancelleri, e qualche altro brocco politico, eviti di parlare a vanvera sui dipendenti stabilizzati dell’Assemblea regionale siciliana”.

L’attacco è violento ma il comunicato stampa è una fake news. E’ arrivato ieri in serata a moltissime redazioni da un fantomatico Comitato dei dipendenti stabilizzati dell’Ars che in realtà non esiste. Ma qualcuno si è preso la briga di inventare il comitato, predisporre un indirizzo su gmail e diffondere la nota ad una mailing list stampa reale e informata. A far venire dubbi ai giornalisti è stato il tenore delle affermazioni, il linguaggio usato palesemente ‘non giornalistici’. E di giornalisti fra gli stabilizzati all’Ars ce ne sono diversi. Come è possibile che mandino qualcosa del genere.

“Da giorni – continua la nota fake – non fa altro che elaborare liste di proscrizione che poco hanno di democratico in un paese civile. La smetta con questa cantilena e ammetta che il primo ad affondare le mani nella marmellata dei D6, oggi, e dei contratti in essere nella scorsa nella legislatura con il placet del maldestro sanculotto (termine usato durante la rivoluzione francese per indicare  i più radicali tra i partigiani che volevano così distinguersi da aristocratici e rivoluzionari moderati ndr) che era presidente dell’Ars, è stato proprio lui che ha fatto ‘carne di porco’ della già pessima riforma sulla spending review del governo Monti recepita in Sicilia”.

La nota fake del falso comitato continua “Stia zitto Cancelleri e lasci lavorare chi fa il proprio dovere nel parlamento regionale, da dipendente distaccato ai gruppi parlamentari, ormai da diversi decenni e secondo regole di  reclutamento che sin dal 1994 hanno ricalcato quelle del parlamento nazionale”.

In serata arriva la nota di smentita dei giornalisti facenti parte del gruppo degli stabilizzati all’Ars “È stata diffusa in queste ore una delirante nota a firma di un sedicente comitato rappresentativo dei dipendenti “cosiddetti stabilizzati” dei gruppi parlamentari dell’ARS. Confidiamo nel fatto – vi si legge – che nessuna redazione seria dia credito e spazio ad un testo dai toni ridicoli e volgari allo stesso tempo, ancor di più se palesemente e volutamente anonimo. Non esiste alcun organo formale o informale autorizzato a parlare a nome dei dipendenti dei Gruppi, né tantomeno a diffondere comunicati che appaiono finalizzati solo a gettare discredito sulla categoria”.

“Per quanto possibile – conclude la nota di smentita – ci attiveremo con le competenti autorità affinché si risalga agli autori o all’autore di questo testo dai cui toni non possiamo che dissociarci!”.

La vera domanda è proprio questa! Chi è l’autore di un simile fake che sembra mirato a far scoppiare una polemica infinita. Un fake dai toni decisamente sopra le righe? A chi giova creare tensioni e scontri? Risalire all’indirizzo Ip da cui è partita la mail a fronte di una denuncia alla polizia postale non dovrebbe essere difficile. Ma a prescindere dalle responsabilità resta in piedi una domanda: è stato solo uno stupido scherzo di personale irresponsabili soprattutto al tempo delle fake news (in questo senso anche i pesci d’aprile si sarebbero dovuti evitare da parte di una stampa che si dice e vuole risultare credibile) o c’è un disegno (politico o sociale) dietro questa nota fake?