E’ stata approvata ormai 12 giorni fa ma sulla Gazzetta ufficiale non c’è traccia della Legge di stabilità regionale e del bilancio correlato. La Regione resta senza documenti di spesa con le attività economiche paralizzate e delle legge non c’è traccia.
A denunciarlo, ieri, sono stati i sindacati ma l’anomalia era già evidente a tutti. le parti sociali si sono limitate a sottolineare un evento quantomeno strano
‘Nessun mistero, stiamo risolvendo alcuni problemi tecnici legati alle nuove regole contabili entrate in vigore quest’anno’ fa sapere l’assessore per l’economia Alessandro Baccei. Ma le regole erano note da tempo, perché, dunque, non si è pensato prima a risolvere questi problemi tecnici in sede di predisposizione dio bilancio e Finanziaria?
La questione è più complessa e riguarda due diversi aspetti. Da un lato c’è la confusione creata da emendamenti ‘estemporanei’, per lo più approvati quando il governo è andato sotto, e che creano difficoltà tecniche nell’applicare la volontà dell’aula. Dall’altra parte c’è l’eterno dilemma dei soldi mancanti e del rapporto con lo Stato.
Andiamo per ordine: gli emendamenti.
Fra quelli approvati c’è, ad esempio, lo spostamento di 1 milione di euro dai premi di produttività dei dirigenti alla manutenzione dei porti. Il tema è politicamente ineccepibile e i 5 stelle hanno fatto un servizio ma tecnicamente hanno intaccato un capitolo per spese obbligatorie spostando i fondi su un capitolo a spesa ordinaria violando vincoli di bilancio inviolabili. Per allineare questa volontà bisogna tagliare sui contratti ma la legge non lo permette senza una trattativa. il problema tecnico diventa di difficile soluzione.
I vincoli tecnici di bilancio
Le nuove norma obbligano la regione a uniformare la propria contabilità a quella di tutti gli altri Enti come Stato, Comuni ecc ecc. Di fatto una anomalia era stata già l’esercizio provvisorio redatto ‘all’antica’ ovvero spendendo a gennaio e febbraio 2 dodicesimi del bilancio di previsione. Con le nuove norme si sarebbe dovuto spendere non in base al documento ancora da approvare ma in base al bilancio dell’anno precedente. Questo crea un ‘disallineamento’ che bisogna correggere. Le medesime norme impongono anche un controllo continuo fra cassa e competenze. un linguaggio incomprensibile ma si tratta di un grande problema. Di fatto succede quello che avviene a qualsiasi mortale. Fino allo scorso anno era sufficiente che una somma fosse iscritta in bilancio per poter spendere ‘per competenza’. se poi i soldi fisicamente non c’erano pazienza, qualcuno avrebbe aspettato. Così maturavano i debiti ma l’amministrazione era normativamente a posto. e così si sono scavati i passivi miliardari. Adesso per fare una spesa non basta la ‘competenza’ ma serve avere i soldi in cassa. Come avviene per qualsiasi comune mortale.
Il soldi mancanti e il rapporto con lo Stato
Ma su tutto c’è un elemento complesso: mancano i soldi. Lo Stato ha promesso almeno 500 milioni subito e per effetto delle nuove norme questa cifra è stata messa in ‘sofferenza’ ovvero fra le passività nel bilancio 2016. Di fatto non la si potrà spendere fin quando non arriva. Ma proprio questo crea un grosso vulnus perchè di fatto il bilancio non è in equilibrio come impone la medesima legge. insomma le uscite previste sono 500 milioni di euro maggiori delle entrate. un elemento che tecnicamente rende il bilancio irregolare e inapplicabile e a rischio impugnativa.
Il fondo sanitario
Un altro dei provvedimenti assunti è l’imputazione della rata di un mutuo sul fondo sanitario per 127 milioni 850 mila euro. Questo provvedimento è fortemente a rischio. Su quel fondo possono essere ‘caricate’ solo spese relative alla salute e anche se il mutuo fu contratto per pagare i debiti per lo più delle aziende sanitarie nei confronti dei fornitori si tratta, comunque, di una anomalia che crea un secondo grande rischio di impugnativa.
Le soluzioni
Gli uffici cercano, dunque, soluzioni tecniche per mettere bilancio e legge di stabilità al riparo da un grande flop e per questo il documento non arriva in Gazzetta. E intanto oggi dovrebbe iniziare l’iter della Finanziaria bis, la norma omnibus che ospita tutto ciò che non è stato approvato nella Legge di stabilità. Norme come i contributi al Brass Group, al Cerisdi, la convenzione per salvare l’Oasi di Troina, le assunzioni a tempo determinato di 1500 ex sportellisti e tanto altro. Dove prenderanno i soldi resta un mistero. E la Sicilia aspetta
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