E’ il giorno della Corte dei Conti. C’è attesa a Palermo per la decisione relativa al giudizio di parifica del Rendiconto generale della Regione siciliana per l”esercizio finanziario 2015 che sarà emessa oggi a Palazzo Steri di Palermo dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti per la Regione siciliana, presiedute dal Presidente Maurizio Graffeo. L’udienza è iniziata poco dopo le 10 ed è attualmente in corso.

In udienza pubblica presenti il Presidente della Regione Rosario Crocetta, l’assessore all’economia Alessandro Baccei e il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone oltre alle più alte cariche istituzionali. Relatore del giudizio sarà il Primo Referendario Giuseppe di Pietro. Le funzioni di Pubblico Ministero saranno esercitate dal titolare della Procura Generale presso la Sezione Giurisdizionale d”Appello Diana Calaciura.

Per la prima volta la Regione dovrebbe presentare un bilancio che possa essere pareggiato senza rischi (lo scorso anno si sfiorò il mancato pareggio), almeno in base a quanto affermato dal Presidente della Regione e dall’assessore all’economia in una conferenza stampa di un mese fa circa.

Il rendiconto generale presenta un avanzo di gestione che va a diminuire i residui attivi accantonati e non dovrebbe presentare criticità in itinere ovvero spese non onorate e spostate al bilancio successivo come accaduto in passato.

In base ai conti fatti da Baccei e dai suoi uffici la Sicilia aveva due miliardi di euro di disavanzo a fine 2014, “oggi abbiamo 636 milioni di avanzo (in base al rendiconto generale di chiusura annunciato a inizia giungo e oggi in discussione davanti alla corte ndr), con la differenza in un anno di quasi due miliardi e 700 milioni”.

Ma il risultato principale non è l’abbattimento del debito ‘cartolare’ (ovvero sulla carta) ottenuto con la chiusura del bilancio 2015 quanto l’arrivo da Roma dei fondi che salvano il bilancio 2016, i famigerati 500 milioni che diventano sulla carta un miliardo e 400 milioni (o un miliardo e 630 milioni a seconda dell’andamento delle entrate nell’anno in corso) e la stabilizzazione dei criteri di entrata e trasferimento. Risultati considerati importantissimi dal governo ma attaccati come devastanti dalle opposizioni parlamentari e non.

Oggi la valutazione dei magistrati contabili su tutto questo. In passato il giudizio è stato severo nelle parole ma senza conseguenze pratiche.