L’avvoltoio Gyps Fulvus tornerà presto a volare nel parco delle Madonie. Oggi è stata inaugurata la voliera, di fronte le pareti rocciose di Aquileia e Balzo Trigna, in contrada Terra dei Poveri, nel comune di Isnello.
La grande gabbia è stata realizzata in un’ex discarica che è stata ripulita e attrezzata per l’installazione della voliera che al momento ospita 13 grifoni.
“Abbiamo realizzato questo progetto grazie al lavoro e al contributo di tutti – ha detto il commissario straordinario dell’Izs Sicilia Salvatore Seminara – ora siamo in una fase molto delicata. Proveremo a liberare i grifoni con molta accortezza sperando che riescano ad adattarsi all’ambiente, a nidificare e a creare una colonia come quella già presente nel parco dei Nebrodi”.
La tecnica di reintroduzione prevede l’acclimatazione di un gruppo cospicuo di animali all’interno della voliera e la liberazione degli acclimati con il mantenimento, per alcuni anni, di un carnaio che attragga i grifoni per l’alimentazione, evitando rischi di avvelenamento e una dispersione troppo repentina dei soggetti. Saranno poi applicati i radiocollari satellitari per seguire i primi individui che saranno rilasciati.
Il grifone è fra gli uccelli più grandi del mondo, potendo raggiungere ben tre metri d’apertura alare, un metro d’altezza, ed un peso di 11 kg. In Sicilia ha da sempre rappresentato il mondo della civiltà pastorale e contadina, trovando nei pascoli e nella steppa cerealicola il suo habitat ottimale.
Il gyps fulvus è considerato uno spazzino della natura e svolge un ruolo importante nell’ecosistema, infatti, nutrendosi dei cadaveri degli animali morti nei pascoli, contribuisce ad evitare la diffusione di malattie.
Fino alla metà del XX secolo il grifone, in Sicilia, era molto presente. A partire dagli anni ’50 l’uso sconsiderato dei bocconi avvelenati per il controllo degli animali ritenuti nocivi ne ha causato la scomparsa. Il primo progetto di reintroduzione dell’avvoltoio nel territorio siciliano, in particolare nel parco regionale dei Nebrodi, è iniziato nel 1999 dove nel 2020 sono state registrate 40 nidificazione accertate, di cui 31 si sono concluse con l’involo e una colonia stimata di circa 170 individui. L’esperienza maturata negli anni ha gettato le basi per il piano di reinserimento del grifone anche nel territorio del Parco delle Madonie al fine di garantire un maggiore scambio tra le colonie e favorire la biodiversità della specie.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Regione siciliana, il presidente dell’Ente Parco delle Madonie Angelo Merlino, il presidente dell’Ente parco dei Nebrodi Domenico Barbuzza e il sindaco del comune di Isnello Marcello Catanzaro. “Abbiamo preso contezza di un fenomeno che era quello della scomparsa dei grifoni dal parco delle Madonie – ha detto Toto Cordaro, assessore regionale del Territorio e dell’ambiente – abbiamo valutato il luogo dove realizzare la voliera, ci siamo occupati del carnaio e abbiamo immaginato un percorso di monitoraggio. Il grifone è un animale che svolge un ruolo in natura assolutamente essenziale.
Non uccide animali vivi, ma libera il territorio dalle carcasse e quindi rappresenta un meccanismo virtuoso che come Regione ci sentiamo di garantire e di portare avanti”.
La costruzione della voliera è stata realizzata grazie al finanziamento del Past Governor Alfio Di Costa del Rotary club distretto 2110 Sicilia – Malta. Importante è stato il contributo di Annalisa Guercio della commissione distrettuale One Health: “Essere qui insieme, oggi, è un momento di grande fiducia e speranza. Ci siamo impegnati tanto per portare avanti questo progetto e grazie all’impegno di tutti i partners ci siamo riusciti. Adesso non ci resta che aspettare e vedere questi bellissimi grifoni aprire le ali e volare”.
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