Il liceo Santi Savarino di Partinico, nel Palermitano, resterà intitolato al giornalista che aderì alle leggi razziali e non a Rita Levi Montalcini, come richiesto dal collegio dei docenti, o a Peppino Impastato, come chiedeva un comitato cittadino. La giunta comunale, si legge nella delibera del 12 gennaio, ha “ritenuto dovere confermare l’attuale intitolazione anche nella considerazione che ciascun comune deve lasciare alle nuove generazioni la memoria dei propri cittadini e delle personalità del territorio che si sono distinte per impegni sociali, scientifici culturali e per impegno politico”.
Per l’amministrazione comunale, Santi Savarino “cittadino di Partinico, giornalista, scrittore e commediografo, Senatore della Repubblica dal 1953 al 1958 e componente delle Commissioni permanenti al Senato Affari esteri e colonie e Vigilanza sulla radiodiffusioni con il suo operato politico e culturale si colloca fra le alte personalità cui Partinico ha dato i natali, al quale anche la città di Roma ha intitolato una via cittadina e un istituto scolastico”.
Il liceo di Partinico da 44 anni è intitolato a Savarino, giornalista e senatore, la cui figura è messa in discussione per aver firmato il “manifesto della razza” e aderito alle leggi razziali. Nella delibera la giunta sostiene che la questione non è sulle figure di Impastato e Bartolotta in quanto viene riconosciuta “la loro valenza, simboli contemporanei della lotta alla mafia”. Tanto che, viene precisato, è già stata intitolata a Peppino Impastato una strada comunale, peraltro adiacente al liceo scientifico, “segno del riconoscimento del suo impegno e del suo sacrificio”.
“La memoria di Peppino Impastato e di Felicia Bartolotta viene ancora una volta calpestata dall’ennesimo gravissimo atto politico di un sindaco e di una giunta che a due indiscutibili simboli dell’antimafia preferiscono la figura poco dignitosa di un fascista, esprimendo formalmente la scelta di mantenere l’intitolazione a Santi Savarino – dicono gli esponenti di Rifondazione Comunista di Partinico – Noi ci vergogniamo e ci vergogneremo sempre di avere una scuola intitolata a un simile individuo (firmatario, insieme a tanti altri pavidi intellettuali dell’epoca, delle leggi razziali)”.
Commenta con Facebook