Il Palermo vince una partita più che sofferta. All’onor del vero a meritare la vittoria sarebbe stato il Cittadella che ha fornito una prova di spirito e sacrificio, pressando i rosanero dal primo minuto fino all’ultimo e colpendo per ben due volte il palo.

CITTADELLA – PALERMO: LE PAGELLE

Nella prima frazione di gioco il Palermo soffre e basta. Il Cittadella corre il doppio dei rosanero e riesce a smorzare sul nascere tutte le iniziative di Trajkovski e compagni. Sugli scudi soprattutto Benedetti, terzino sinistro dei veneti che in tre occasioni mette dei cross molto pericolosi che permettono al Cittadella di impensierire parecchio Pomini.

Le parate del secondo portiere palermitano e la dea bendata della fortuna, impediscono ai veneti di Venturato di chiudere meritatamente il primo tempo in vantaggio. Unico reale sussulto dei siciliani al 45′: cross sul secondo palo di Salvi e Trajkovski battendo a rete al volo, trova la pronta respinta di Paleari, sulla ribattuta ancora il macedone che però manda sul palo esterno.

Nel secondo tempo sono sempre i veneti a partire in quarta colpendo due pali, prima con il solito Panico e poi con Adorni sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Palermo è stordito ma sfrutta alla grande l’unico errore della retroguardia avversaria: Trajkovski ruba palla a Iori e serve perfettamente Falletti che a tu per tu con Paleari insacca e regala il vantaggio ai siciliani.

Il Palermo si trova così immeritatamente sopra di un gol. Il Cittadella subisce il colpo e regala un paio di contropiede che potrebbero far chiudere il match ai rosa che sprecano tutto con errori banali nell’ultimo passaggio. Gli uomini di Venturato non mollano e continuano ad attaccare costringendo gli avversari a schiacciarsi nella propria metà campo.

La partita però, scivola inesorabilmente verso la fine con il Palermo sempre sopra di un gol seppur con enorme sofferenza. Si vince così un incontro complicato, forse anche troppo. Tre punti d’oro per la promozione e per mettere in cassa forte il titolo di campioni d’inverno.