“Le indagini hanno fatto emergere diverse vicende estorsive che sono state dettagliatamente ricostruite grazie alla collaborazione delle vittime. In particolare i titolari di una delle attività commerciali estorte hanno collaborato pienamente facendo emergere tutte le richieste di pizzo che li hanno coinvolti negli ultimi 20 anni.

Nel 1997 quando hanno acquisito l’attività hanno anche rilevato il pagamento del pizzo ai mafiosi, ciò è avvenuto fino al 2015. L’ammontare nell’estorsione era di 6 milioni di lire che nel 2002 con l’entrata in vigore dell’euro si è trasformata in 3 mila euro e poi ridotto a 1500 euro negli ultimi anni con la crisi. Dazioni che sono avvenute nel periodo precedente le festività alle pasquali e quelle natalizie”.

Lo ha detto il maggiore Dario Ferrara comandante del nucleo investigativo di Palermo.

“Le estorsioni costituiscono ancora uno degli introiti delle casse delle famiglie mafiose non l’unico e neanche il più importante. Costituiscono una delle fondamentali attività di controllo del territorio – aggiunge il maggiore Ferrara – Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia hanno consentito di corroborare un quadro accusatorio che era già granitico grazie alle intercettazioni e alla collaborazioni delle vittime”.