“Presidente, abbiamo bisogno di parlarle cinque minuti”. Così alcuni sindaci che indossano la fascia tricolore si sono rivolti al premier Paolo Gentiloni appena entrato nel teatro Massimo per la cerimonia d’apertura di ‘Palermo capitale della cultura 2018′. Gentiloni stringendo la mano agli amministratori ha annuito.

E’ stato questo l’esordio della giornata palermitana del Premier giunto per inaugurare Palermo 2018, anno che vede la città capitale Europea della Cultura.

Questa “E’ un’ occasione per tutti gli italiani cui non sfugge la realtà di una città che ha sofferto e che certamente non ha del tutto superato difficoltà sociali, che è stata anche al centro di lutti, minacce, che è stata in qualche modo costretta a convivere con stereotipi a livello nazionale e internazionale. Ma è una città che sta cambiando, proiettata al futuro. Questa è una occasione per dire grazie Palermo, gli italiani sono orgogliosi di questa città . ha detto il premier Paolo Gentiloni – Lo dico perché questo sentimento di rinascita con le straordinarie radici di cultura e di civiltà è un sentimento che fa bene alla Sicilia e all’Italia interna”.

“Guai a rinunciare alla propria storia, né le nostre radici possono essere dei muri per chiuderci fuori dal resto del mondo. Le nostre radici ci consentono al contrario di dialogare con gli altri popoli – ha aggiunto – Il sentimento di rinascita – ha aggiunto – fa bene alla Sicilia, ma anche all’Italia intera. Dobbiamo investire su questo sentimento. A Palermo si sono sedimentate tutte le culture che l’hanno attraversata. Palermo sa stare al mondo perché non rinnega le proprie radici, la propria identità”.

Ma al tempo stesso “Fare una grande biblioteca di studi islamici nel nome di Giorgio La Pira a Palermo è un segno di dialogo di cui abbiamo bisogno. Nel Mediterraneo in questo momento sembra traballare l’ordine garantito – ha auspicato Gentiloni annunciando lo stanziamento di fondi Cipe per la realizzazione della biblioteca – Nella gestione dei nostri musei, dei siti archeologici e nell’apertura di tante mete culturali del Paese abbiamo avuto una buona stagione, la dobbiamo proseguire. Credo che il lavoro di questi anni ci aiuti, investire nella cultura non solo è doveroso ma è utile, positivo, crea tante occasioni di sviluppo. La cultura non è la cenerentola”.

“Ci stiamo occupando delle emergenze sul fronte della crisi idrica e sulla questione di rifiuti a Palermo, all’insegna di quello che deve essere la proficua collaborazione tra enti istituzionali . ha poi aggiunto il premier  – Non perché siamo qui ci siamo dimenticati dei problemi, ma Palermo Capitale della cultura è l’occasione per rilanciare questa straordinaria città e tutta l’isola”.

“Stiamo investendo nel Mediterraneo e in Africa, non perché pensiamo che siano un business ma perché vogliamo investire sul dialogo e sulla pace. Anche in questo Palermo può giocare un ruolo straordinario”.

“Abbiamo avuto un 2017 molto importante per la Sicilia: il G7 di Taormina verrà ricordato perché la meraviglia di quella realtà siciliana è stata presentata al mondo con l’eccellenza anche dal punto di vista organizzativo. E’ stato un biglietto da visita straordinario per la Sicilia in grado di abbattere vecchi stereotipi”.

Per Gentiloni è stata anche una innegabile occassione per una passerella da candidato visto che lui, come la Boschi, è in lista anche in Sicilia

(VIDEO Marcella Chirchio)

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