Il governo Crocetta si appresta a mettere le mani su un “tesoretto” da 127,67 milioni di euro, un fiume di denaro tenuto in cassaforte per otto anni, vincolato al fondo di partecipazione Jessica la cui gestione sta per passare dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) direttamente alla Regione che ha deciso di affidarne il controllo ai dipartimenti alle Infrastrutture e all’Energia.

Soldi cash per finanziare progetti a rimborso per interventi urbani e sulle energie alternative in favore di comuni, enti e aziende pubbliche, società miste pubblico-privato e concessionarie o appaltatrici di servizi nel pieno di una lunga campagna elettorale per le regionali d’autunno: una manna dal cielo per un presidente della Regione ormai senza più una maggioranza all’Assemblea siciliana, senza bilancio e sempre più isolato nel Palazzo. Il flusso di denaro liquido sarà a disposizione dell’amministrazione regionale non appena i legali di Palazzo d’Orleans definiranno i dettagli dell’operazione di chiusura dei rapporti con la Bei. Questione, comunque di pochi giorni. Il contratto con la Banca europea, sede centrale in Lussemburgo e filiale italiana a Roma, per la gestione di Jessica scade tra due giorni, il 31 marzo.

Il governo ha deciso di non rinnovarlo, ritenendo “non praticabile” la proposta giunta dalla Bei, che aveva risposto alle sollecitazioni del governo Crocetta sulla possibilità di rinnovare il contratto fino al 31 dicembre di quest’anno. A sconsigliare il rinnovo dopo aver ricevuto la proposta di Bei è stato il dipartimento programmazione, guidato da Vincenzo Falgares, in una informativa sulla “strategia di uscita” consegnata al governo. Bei avrebbe chiesto una commissione pari allo 0,9% dell’importo erogato dai fondi di sviluppo urbano, a conti fatti poco più di un milione di euro.

Nella considerazione che “il pagamento delle commissioni a Bei per l’attività fino al 31 dicembre non rientra nelle spese ammissibili del fondo di partecipazione Jessica Sicilia e che non è, a oggi, prevista una copertura finanziaria attraverso un capitolo del bilancio regionale – scrive il dipartimento Programmazione – l’ipotesi di avvalersi dell’azione di ulteriore accompagnamento da parte di Bei per l’anno in corso non appare praticabile”. Dunque la giunta, una settimana fa, ha deliberato di affidare la gestione di Jessica, con la capienza di 127,67 euro, ai due dipartimenti, ipotesi questa suggerita dallo stesso dipartimento Programmazione.

Il fondo Jessica è uno strumento di ingegneria finanziaria, autorizzato dalla commissione Europea per agevolare la spesa di una parte dei fondi Fesr nelle regioni dell’Europa che rischiavano di dovere restituire le risorse, tra queste c’era la Sicilia. L’operazione consentì alla Regione di mettere in cassaforte la dotazione finanziaria iniziale pari a 148 milioni di euro, plafond non soggetto a rendicontazione e certificazione, ma vincolato al finanziamento di investimenti per progetti di trasformazione e rigenerazione delle aree urbane. Sarà ora la Regione a valutare i progetti finanziabili e non più la Bei che ha gestito il flusso attraverso il fondo di sviluppo urbano Frus Srl (90,3 mln) e il fondo Iccrea BancaImresa Spa (35,2 mln) che hanno poi proceduto a selezionare i progetti urbani di sviuppo ammissibili a finanziamento, sottoscrivendo i contratti con i destinatari finali degli strumenti ed erogando le risorse provenienti da Jessica.

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