Sabato 16 aprile al Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo, La COMPAGNIA OMONIA – CONTEMPORARY ARTS presenta lo spettacolo “L’UOMO NERO”

Concept, regia e coreografia Silvia Giuffrè, con Roberto Galbo, Silvia Giuffrè e Arabella Scalisi, musiche originali e dal vivo Gabriele Giambertone e Giuseppe Rizzo, scenografia e disegno luci Alessandro Montemaggiore

L’uomo nero è uno spettacolo composito tra danza teatro e musica, prende vita da un’ampia riflessione sul retaggio della mentalità mafiosa come subcultura dei siciliani e racconta un punto di vista sul conseguente stato di “silenzio emotivo”.
La convivenza con la mafia è un atteggiamento mentale, un’abitudine di secoli intessuta all’interno di una rete invisibile.
La cronaca racconta in merito di fatti e avvenimenti che attanagliano il nostro quotidiano di un “nero inchiostro” che invade i nostri spazi fisici e mentali. La libertà sembra venire a mancare.

L’UOMO NERO è la creatura cattiva, misteriosa e oscura, che tutti i bambini hanno nel loro immaginario. La figura che opprime, incute timore, rapisce i sogni, che qui simboleggia non solamente l’uomo di mafia ma anche l’alone di mafiosità che incombe nel quotidiano della vita degli adulti, in modo costante e latente.
La scena si apre con una ninna nanna. La figura persuasiva e seducente di un UOMO NERO sembra capace di un disegno malvagio. L’insidia indossa volti diversi. Una donna non distingue il sogno dalla realtà e vive un’intima sensazione di instabilità. Un’improvvisa consapevolezza interrompe i suoi “sonni tranquilli”, che oscillano tra rassegnazione e ribellione contro il “pactum sceleris”.

L’Associazione Culturale OMONIA – CONTEMPORARY ARTS nasce nel 2009 da un’idea di Silvia Giuffrè, danzatrice-performer e coreografa che, trasferitasi a Palermo crea e sviluppa un progetto di interazione, contaminazione e sperimentazione tra le discipline performative, insieme ad Alessandro Montemaggiore, scenografo ed artista visivo e Giuseppe Rizzo, musicista e compositore elettroacustico.
Il gruppo lavora con l’intento e la necessità artistica di ricerca, produzione, promozione e divulgazione dell’arte contemporanea, ponendo la danza come disciplina di partenza.

Il lavoro di ricerca coreografica ed espressiva infatti si intreccia e si completa con gli altri linguaggi, i quali si influenzano tra loro, si ispirano a vicenda e si reinventano ristrutturandosi di volta in volta dal punto di vista dell’approccio metodologico e compositivo, maturando così un linguaggio specifico che fa della connessione tra le arti il centro e il punto di forza di ogni creazione.
L’assunto di base del percorso artistico è dunque una relazione continua e originale tra i diversi linguaggi in situazione performativa, i quali traggono nutrimento reciproco dalle specificità di ciascuna disciplina scoprendo nuove possibilità di espressione.
Omonia si inserisce sin dai suoi esordi all’interno di contesti teatrali e off (ambienti performativi, happening e festivals in luoghi non convenzionali) lavorando dalla Sicilia all’estero, e collaborando regolarmente con artisti nazionali ed internazionali.

Per la Compagnia Silvia Giuffrè è autrice delle creazioni Prendo il corpo in parola, liberamente tratto dall’omonimo libro di poesie di Francesca Guajana (2010), L’uomo nero, selezionato per la rassegna Presente Futuro- dal Teatro Libero Incontroazione di Palermo (2014), What’s inside?, ispirato al mito della caverna di Platone (2014), Share, format e spettacolo vincitore del bando di residenze artistiche EriceArte, in collaborazione con Museo Riso di Arte Contemporanea di Palermo(2015), Perturbatio (2016), pièce ispirata alla teoria liquida del sociologo Z. Bauman.

Appuntamento dunque il 16 aprile alle 21 presso il Teatro Mediterraneo Occupato di via Martin Luther King a Palermo.
Ingresso con contributo di complicità.

Articoli correlati