- Sono 525 punti luce che si aggiungono ai 600 consegnati a marzo.
- Complessivamente il numero sale a 1152 nella borgata.
La borgata marinara di Mondello avrà più illuminazione. Gli ultimi 525 punti luce sono stati assegnati ad Amg Energia per la conduzione e manutenzione nella zona di Valdesi-Mondello. Questi si aggiungono agli oltre 600 già consegnati ad inizio del mese scorso nella stessa zona. I nuovi punti luce attivi sono adesso complessivamente 1152.
Le zone degli impianti
Gli impianti accesi in modo definitivo sono quelli alimentati da quattro quadri elettrici, in viale Regina Elena angolo piazza Valdesi (zona viale delle Palme, viale Principe Umberto, viale Regina Elena, viale dei Pioppi, viale Principessa Mafalda), in viale Principe di Scalea angolo via Circe (zona via Circe, viale Principe di Scalea, via Teti, via Calipso, via Palinuro), in via Mondello angolo Stesicoro (zona via Mercurio, via Pindaro, via Stesicoro, via Tolomea, via Mongibello), in via Nettuno angolo viale Cavarretta (zona via Nettuno, via Niceforo, via Saline, viale Galatea). Si aggiungono ai quadri elettrici già attivi che si trovano nelle zone di via Euridice, di via Colonia Marina, di viale Iris e di viale Galatea.
Il commento del sindaco e da Amg Energia
“Prosegue l’attenzione dell’Amministrazione comunale per l’ammodernamento degli impianti di illuminazione pubblica nella nostra città – sottolinea il sindaco, Leoluca Orlando – secondo criteri di miglioramento qualitativo e di risparmio energetico”.
A queste parole fanno eco quelle di Mario Butera, presidente del Cda di Amg Energia che aggiunge:
“La piena attivazione dei nuovi impianti consente un salto di qualità nella gestione dell’illuminazione a Mondello con attività di manutenzione che diventano più agevoli ed efficaci e vantaggi energetici rispetto ai precedenti impianti. Sono stati sostituiti punti luce arrivati alla fine del loro ciclo tecnico di vita, soggetti a guasti sempre più frequenti e, di conseguenza, a riparazioni costanti ma spesso non pienamente efficaci ed economicamente non sostenibili, anche a causa della progressiva mancanza di componenti ormai fuori produzione”.
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