Un uomo, dipendente del Comune di Termini Imerese (PA), è stato messo ai domiciliari su disposizione della locale Procura. L’accusa è di detenzione di materiale pedo-pornografico dopo che la Polizia Postale avrebbe trovato all’interno della memoria del suo computer almeno 100 mila file contenenti materiale sessualmente esplicito che riguardavano minori. Come si legge sul Giornale di Sicilia, la Polizia lo ha colto in flagrante a casa dopo che l’operazione è partita da Torino ma poi è finita a Termini Imerese. Ora la posizione dell’uomo è al vaglio del pool minori e soggetti deboli, coordinato dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi.

L’uomo è stato sorpreso venerdì scorso nella sua casa grazie all’isolamento del suo indirizzo IP da parte della Procura di Torino nel corso di un’inchiesta più ampia, in cui erano emersi una serie di terminali nei flussi di materiale altamente sospetto. Nel suo PC tantissimi video che ritrarrebbero giovanissimi protagonisti di immagini e video hard. L’uomo è stato portato in carcere ma poi il Gip ha deciso per i domiciliari poichè l’accusa è di detenzione di materiale pedo-pornografico.

Come detto, l’inchiesta nasce dal Piemonte. Si indagava su persone che avrebbero attinto immagini e video dal dark net. L’uomo, nonostante avesse preso alcune precauzioni per essere invisibile in rete, sarebbe comunque stato trovato dagli investigatori. In cartelle nascoste del computer del cinquantenne ci sarebbero decine di migliaia di file, oltre centomila, tutti dello stesso segno.

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