Tra chi avrebbe favorito l’immigrazione clandestina c’è anche un poliziotto Salvatore Giacobbe che sfruttava le sue entrature in prefettura, marito della titolare di un Caf di Castelvetrano. Anche lui è accusato d favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.

Il poliziotto della questura era distaccato in prefettura. Al cellulare intratteneva rapporti con alcuni commercialisti e titolari dei Caf seguendo passo passo le pratiche dei migranti che gli venivano segnalati.

“Allora ogni volta io ti dico – diceva il poliziotto con i commercialisti – Vedi che di questo mi manca questo, questo e questo. Di questo mi manca questo, questo, tipo… tipo l’intestazione dell’e-mail, che ci metto per dire:, Karim, pratica permesso di soggiorno”. Nell’inchiesta è finito anche Thayaraj Arulnesan, membro della Consulta delle culture del Comune di Palermo e a sua volta titolare di un Caf, il gip per lui ha disposto il divieto di dimora nel comune di Palermo e obbligo di presentazione all’ufficio immigrazione della questura per tre giorni a settimana. Altri otto indagati non sono stati raggiunti da misura cautelare.

Ogni pratica risolta fruttava 500 euro. Un affare, secondo le indagini della squadra mobile e la guardia di finanza, che riguardava migliaia di immigrati. “L’indagine – spiega Rodolfo Ruperti capo della squadra mobile di Palermo – parte dalle segnalazioni dei colleghi dell’ufficio immigrazioni. In un anno arrivavano 3500 richieste di permesso di soggiorno con certificazioni di redditi da lavoro autonomo.

Da una prima analisi emergeva che molte di queste buste paghe e dichiarazioni dei redditi fossero false. Parallelamente è iniziata un’indagine della guardia di finanza che è confluita in un unico filone coordinata dalla procura”. “Adesso gli uffici dell’immigrazione stanno facendo tutte le valutazioni sui permessi di soggiorni concessi. Posso dire che diamo da 3500 richieste di soggiorno – aggiunge il capo della mobile Rodolfo Ruperti – negli ultimi due anni siamo passati a 1500”.