Sarà una perizia a stabilire se Francesco Bacchi, imprenditore di Partinico aggredito da un vicino, rischiò di morire in seguito alle lesioni riportate. Lo ha stabilito la corte d’appello di Palermo che deve giudicare per tentato omicidio un altro imprenditore, Antonino Porcasi, condannato in primo grado a 9 anni per tentato omicidio.
L’imputato, per questioni legate a contrasti su un contatore della luce, un anno fa, secondo l’accusa, avrebbe colpito la vittima con un bastone che si era portato in auto. In appello la procura generale ha dato parere favorevole per un concordato che avrebbe ridotto la pena a 4 anni, ma l’avvocato generale dello Stato si è opposto.
La difesa di Porcasi sostiene che Bacchi non sarebbe mai stato in pericolo di vita. Tesi su cui dovrà pronunciarsi il perito. La vittima e’ stata colpita alla testa, alla nuca, alle braccia, al torace e alle gambe, riportando diverse fratture. Nell’auto dell’imputato e’ stato poi trovato il grosso bastone usato per l’aggressione. In primo grado il giudice aveva riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro per Bacchi. Riconosciuti risarcimenti anche ai quattro figli che dopo l’aggressione del padre vennero minacciati da Porcasi.
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