Cinque furti in cinque mesi di cantiere per un imprenditore che ha denunciato gli estorsori. L’ultimo furto è stato subito la scorsa notte nel cantiere in via Gustavo Roccella al Villaggio Santa Rosalia a Palermo.

Sono arrivati i carabinieri che hanno constatato quanto successo nel cantiere. Sono stati portati via ancora una volta ponteggi e utensili. Non appena sono arrivati i carabinieri per l’intervento sono stati esplosi numerosi giochi d’artificio nel vicino Medaglie d’Oro.

“Sono stato sempre indesiderato sin da quando alcuni mesi fa ho impiantato il cantiere – dice l’imprenditore – Me lo hanno fatto capire in ogni modo. Ogni mese un furto. Ho fiducia nel lavoro dei carabinieri e della magistratura”.

Addiopizzo, volantinaggio ai commercianti e imprenditori per denunciare le estorsioni

I volontari di Addiopizzo precorreranno Corso Calatafimi, tra le zone a più alta densità commerciale a Palermo, e inviteranno i negozianti a denunciare e non pagare il pizzo. L’iniziativa è stata presentata oggi alla presenza di numerosi studenti nel complesso dell’istituto Maria Adelaide.

“Già diversi commercianti della zona li abbiamo accompagnati in questo percorso di libertà dal pizzo – dice Chloé Tucciarelli volontaria dell’associazione – Ci sono parrucchieri, commercianti di abbigliamento e titolari di onoranze funebri della zona di Corso Calatafimi che hanno iniziato a collaborare e denunciare il pizzo. Dal 2006 ne abbiamo assistiti circa 300, ma sono pochi rispetto ai tanti che ancora adesso pagano. Per questo domani busseremo alle vetrine e cercheremo di sensibilizzare e informare. Il senso di tale percorso è quello di estendere in maniera più diffusa la rete di consumo critico antiracket “Pago chi non paga”, offrire il supporto dell’associazione a coloro che ancora adesso vivono stretti dalla morsa delle estorsioni e sensibilizzare il tessuto sociale a fare la propria parte attraverso la pratica degli acquisti”.

L’associazione vuole cogliere l’occasione per rilanciare l’appello a commercianti e imprenditori affinché collaborino e ai cittadini a sostenere con gli acquisti chi ha trovato il coraggio di denunciare. A Natale come a Pasqua si paga la rata più grossa per la cosiddetta richiesta di messa a posto da parte di Cosa Nostra. “Vogliamo proseguire e rilanciare l’attività di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto al racket delle estorsioni nell’area di Pagliarelli – aggiunge la volontaria – dove in passato abbiamo supportato commercianti e imprenditori che hanno trovato la forza e il coraggio di denunciare e in cui, tuttavia, il fenomeno resta presente”.

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