“Questo è il quarto anno consecutivo che organizzo mostre ed anche quest’anno, in occasione dei cinquant’anni del terremoto del Belice (nella notte tra il 14 e 15 gennaio 1968, ndr), mi è sembrato doveroso promuoverne un’altra esponendo cinquanta foto inedite di mio padre, Nicola Scafidi, quì a Villa Niscemi, nella sala che porta il suo nome, grazie al Sindaco Orlando e ai Presidenti e responsabili dei vari Lions che hanno autorizzato l’evento”.
Così si è espressa la nota fotografa Angela Scafidi, poco prima dell’inaugurazione della mostra. Subito dopo, il sindaco, nel definire Nicola Scafidi non un fotografo, bensì un maestro dell’arte fotografica, come testimoniano le migliaia di foto scattate e i numerosi servizi realizzati, ha ricordato un episodio che ha vissuto proprio durante i terribili giorni del terremoto.
A quel tempo non c’era ancora la Protezione Civile e Orlando, studente ventenne, con alcuni coetanei, su di un camion si diresse nei luoghi colpiti dal sisma. Giunti sul posto distribuìrono i “beni” che avevano portato… pigiami, con grande sorpresa e meraviglia della gente che, ovviamente, aveva bisogno di ben altro. In quell’occasione conobbe una famiglia di Alcamo, con cinque figli.
Il padre, che aveva perduto tutto, disperato, era deciso ad emigrare in Germania con la moglie e il figlio più grande. Orlando gli fece notare che non poteva abbandonare gli altri quattro figli più piccoli, ma l’uomo era irremovibile e, infatti, li lasciò. Fu lo stesso Orlando che, per un certo periodo si occupò dei bimbi, fino al rientro del padre in Italia. Anche i presidenti e i soci dei Lions presenti, molti dei quali nativi dei luoghi colpiti o che si trovavano in quelle zone per studi o lavoro, hanno raccontato emozionanti episodi vissuti.
Dopo il taglio del nastro i numerosi visitatori, tra un pasticcino, una bibita o gustando del buon vino, hanno iniziato a visionare le foto esposte, foto che Nicola Scafidi aveva scattato proprio due giorni dopo il terremoto e che mostrano, tra l’altro, donne e bimbi, dai volti spaventati, che vagano per le strade, uomini che collaborano con i Vigili del Fuoco nella speranza di trovare,tra le macerie, qualcuno ancora in vita, la distribuzione di beni di prima necessità; le prime tendopoli per ripararsi dal freddo e dalla pioggia e, perfino, il mitico quotidiano L’Ora che, con propri mezzi, si occupò dell’esodo dei terremotati e nel 1970 diede vita ad una scuola materna a Montevago.
Ed ancora, il primo matrimonio dopo il terremoto a Montevago e gli scioperi a Palermo. Adiacente alla sala espositiva facevano bella mostra i gonfaloni dei Lions Club Palermo dei Vespri, Palermo Libertà, Palermo Leoni, Palermo Guglielmo II, Palermo Host, Palermo Federico II, Palermo Normanna e l’ANDE-Associazione Nazionale Donne Elettrici di Palermo. L’interessante mostra, curata da Angela Scafidi e Alessandra Benigno, con la collaborazione di Ninni Catalanotto, Personal Advisor WIDIBA, si potrà visitare fino a mercoledì 23 maggio, dal lunedì al sabato dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 16:00 alle 19:00.
(Franco Verruso)
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