Pubblica amministra che “arranca anche nell’ordinario”, è quanto emerge dall’inaugurazione dell’anno giudiziario al Tar Sicilia. Parole del presidente Salvatore Veneziano che non ha nascosto le difficoltà così come le risposte eccellenti. La relazione illustrata questa mattina a margine dell’evento nelle sede di Palazzo Benso alla presenza di numerose autorità politiche e delle forze dell’ordine.

Due dati salienti

“I dati salienti mi sembrano essere due – ha detto Veneziano -. Il tribunale, aldilà delle difficoltà che pure espongo, ha reagito bene e funziona. Ha consentito di imprimere un’accelerazione allo smaltimento dell’arretrato quindi è un valore in assoluto. E, anche all’interno del progetto Pnrr per la giustizia amministrativa, abbiamo conseguito in quest’anno un buon risultato. Tutto lascia ben sperare che poi, anche per il 2023  e per la reazione del 2024, sia confermato. L’altro invece, un aspetto negativo per cui si ha una percezione di una pubblica amministrazione che arranca, arranca già sull’ordinario. Arrancava già l’anno scorso e continua più o meno ad arrancare quest’anno. Lascia quindi temere che per le sfide, l’impegno che dovrà essere profuso per l’attivazione dei finanziamenti del Pnrr in Sicilia, possa essere in difficoltà”.

Lo scatto d’orgoglio

“Occorre quindi – ha aggiunto Veneziano – uno scatto di orgoglio, di impegno, oltre che un’oculata gestione delle risorse umane e strumentali. Ma bisogna partire da quelle umane, di qualificazione dell’amministrazione e di sensibilizzazione verso gli obiettivi da raggiungere. Questo è importante, questo è un po’ lo spirito dell’allarme che ho sentito di lanciare”. Sugli appalti pubblici ci sarebbe poi uno “stop”. Dato abbastanza preoccupante quello del contenzioso. C’è poi un calo in termini assoluti. “Ma quel che è ancora più grave – precisa il presidente del Tar Sicilia all’inaugurazione dell’anno giudiziario – è che c’è una percentuale di contenziosi su vecchie gare e appalti e code di contenzioso. Quindi non su procedure nuove, non su una ‘messa a terra’, espressione che si usa adesso, di nuovi finanziamenti, nuove iniziative. In realtà, il punto secondo me è un punto oscuro, di allarme, perché non c’è questo aumento, anzi. Poi vedremo cosa succederà, ci sarà un nuovo codice appalto. Vedremo in futuro cosa succederà, ma in questo momento il segnale non è positivo”.

Pnrr, criticità nei rapporti tra amministrazione e cittadini

Si è parlato poi in questa inaugurazione dell’anno giudiziario al Tar della percezione dello stato dell’amministrazione siciliana e della sua capacità di rispondere alle sollecitazioni sull’attuazione dei programmi. Ci sarebbe una “perdurante, oggettiva, criticità nei rapporti tra cittadini ed amministrazioni denotanti un elevato grado di inefficienza della pubblica amministrazione”. Questa sarebbe definita “incapace di onorare oltre che le proprie obbligazioni anche gli elementari doveri procedimentali”. Ma soprattutto dal rilevato calo dei contenziosi in materie che possono denotare lo svolgimento di attività amministrative qualificate. Quali in questo caso le autorizzazioni e concessioni, così come gli appalti. Particolarmente preoccupante appare il decremento (-44) di ricorsi trattati con il rito accelerato per appalti. Ciò sarebbe significativo delle difficoltà in ordine amministrativo di concretizzare le misure di semplificazione e rilancio del settore. Procedure adottate proprio allo scopo di contrastare gli effetti economici depressivi della pandemia. Finanziate dalle prime ricorse accreditate dall’Unione Europea nell’ambito del Pnrr.

In calo i ricorsi nel 2022

Nel corso dell’anno 2022 sono stati depositati 2.146 nuovi ricorsi, in decremento (201 ricorsi, pari a circa -8,5%) rispetto al totale dei depositi dell’anno precedente. Sensibilmente maggiore il decremento dei ricorsi per motivi aggiunti discesi dai 324 dell’anno 2021 ai 185 dell’anno 2022 (pari a circa il 43%). “Tra i dati più significativi – ha aggiunto Veneziano – anche la flessione dei ricorsi in materia di edilizia (-164), di autorizzazioni e concessioni (-35), di armi (-33) e di informative antimafia (-12). Quindi solo parzialmente bilanciata dall’incremento dei ricorsi in materia di sanità pubblica (+89), professioni e mestieri (+42) ed espropriazioni (+14)”.

Il presidente del consiglio di Stato

“In questo periodo il giudice amministrativo – ha invece sostenuto sempre all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar il presidente del consiglio di Stato Luigi Maruotti – è chiamato a dare rapide risposte in relazione al contenzioso che riguarda l’attuazione delle misure concernenti il Pnrr. Nel sistema ordinario gli appalti pubblici riguardano il 10% del Pil nazionale. E questa percentuale è notevolmente superiore proprio nella fase attuazione del Pnrr. In questo quadro il giudice amministrativo ha una posizione centrale nella tutela dei diritti e degli interessi legittimi fondamentali. Soprattutto quando sono coinvolte posizioni inerenti allo status delle persone, allo svolgimento di attività lavorative ed economiche. Ed ancora ai profili concernenti la tutela del territorio, del paesaggio, dell’ambiente. Il giudice amministrativo è il giudice della legalità e dell’azione amministrativo. La legalità viene considerata una misura dello sviluppo dell’economia”.

Il senso della legalità

“La legalità va vista come uno strumento di realizzazione personale dei singoli e consente a ciascuno di sentirsi parte della comunità – ha aggiunto Maruotti -. I giudici amministrativi devono contribuire alla formazione della legalità così da attuare il principio di uguaglianza. Sentenze chiare e sintetiche possono fare molto. Si può fare di più diffondendo prassi innovative e rafforzando le strutture amministrative. Anche gli avvocati possono fare molto agevolando la redazione di sentenze chiare e sintetiche. La giustizia amministrativa mira a dare ragione a chi ha ragione senza indulgere su particolari formalismi che determinano sentenze in rito di inammissibilità”.

Articoli correlati