Il mezzo era scivolato sull’asfalto umido e l’operaio, che lavorava in un cantiere a Monreale, era stato sbalzato fuori dal cestello finendo in una scarpata.

Il tragico incidente risale al 3 novembre 2008. Rosario Nicoletti, dipendente della ditta Ceit, era morto sul colpo. Adesso il giudice monocratico di Palermo, Claudia Rosini, ha condannato a due anni Paolo Genova e a un anno Francesco D’Onofrio (pena sospesa per entrambi) per omicidio colposo. Ha invece assolto gli ingegneri Roberto Nisci, Carmelo Catalano e Maurizio Mazzotti, funzionari di Enel, e Alessandro De Meis.

Genova era il capocantiere e D’Onofrio il responsabile della sicurezza della Ceit. L’Enel e la Ceit erano state citate a giudizio per la responsabilità amministrativa delle imprese. Secondo l’accusa, l’incidente si sarebbe verificato mentre Nicoletti, a bordo del proprio autocestello, era impegnato nella sostituzione di conduttori di bassa tensione nel territorio del comune di Monreale. Il mezzo era scivolato sull’asfalto umido e ha finito la sua corsa a margine di una strada in discesa sbalzando il corpo della vittima in una scarpata.

I tre funzionari di Enel Distribuzione, assistiti dall’avvocato Massimo Motisi, erano accusati di aver violato, nell’ambito dell’appalto commissionato alla Ceit, la normativa in materia di sicurezza omettendo controlli sui mezzi impiegati dalla ditta appaltatrice. Il giudice, accogliendo le tesi dei difensori dei funzionari Enel e della società ha riconosciuto la legittimità dell’operato di Enel Distribuzione e dei tre funzionari assolvendoli con la formula “per non aver commesso il fatto”.