Non solo questioni interne alla maggioranza e scontro con le opposizioni. Sulla Finanziaria si intravedono altri elementi di dubbio anche se, probabilmente, i temi veri verranno al pettine solo dopo l’approvazione del documento economico della Regione siciliana. All’orizzonte, infatti, si profila l’apertura, in modo sempre più palese, della pre campagna elettorale. Anche se alle elezioni regionali mancano ancora due anni o poco meno, entrando nel 2026 i partiti saranno sempre più impegnati verso la scadenza della legislatura. Insomma lo sguardo che già punta al 2027 si intensificherà

L’incognita Cateno De Luca

Una delle grandi in cognite è legata alle scelte di Cateno De Luca, leader di Sud Chiama Nord, pronto a lanciare da subito la sua campagna elettorale. La sua apertura nei confronti della maggioranza di centrodestra, infatti, è e resta tecnica anche se le opposizioni non lo hanno neanche invitato al ritiro di San Martino delle Scale.

Singolare scelte di tempi, però, è quella legata al lancio del suo “governo di liberazione. Proprio domani, martedì 16 dicembre, alle ore 10.00, mentre il Palazzo si prepara ad entrare nel vivo della discussione della manovra, nella Sala stampa dell’Assemblea Regionale Siciliana, TI AMO SICILIA ha convocato una conferenza stampa.

“Nel corso dell’incontro verrà presentato ufficialmente l’evento di lancio del “Governo di Liberazione”, in programma a Caltagirone il prossimo 18 gennaio, che segna l’avvio di una nuova fase politica e programmatica” si legge nella nota di con vocazione della stampa.

“Sarà il momento nel quale Cateno De Luca chiarirà la propria posizione rispetto agli scenari regionali e nazionali che si stanno delineando, rendendo al contempo note le sue posizioni sulla legge di stabilità regionale, attualmente in discussione all’ARS”.

L’intervento durante la discussione generale sulla Finanziaria

Un’ampia anticipazione, in realtà, è già venuta dall’intervento d’aula del sindaco Cateno nel corso della discussione generale della Finanziaria.

“La terza legge di stabilità del Governo Schifani parte male. In commissione Bilancio sono arrivati emendamenti senza il tempo necessario per un adeguato approfondimento. Non si può affrontare così la legge più importante dell’anno, ha detto nell’ultima seduta della scorsa settimana.

Pur essendo forza di opposizione, Sud Chiama Nord ha scelto di rimanere ai lavori della commissione. “Il nostro dovere è migliorare le norme. Siamo rimasti al tavolo e abbiamo ottenuto l’approvazione delle misure essenziali non solo per i territori, ma per l’intero sistema Sicilia. », ha sottolineato De Luca, ricordando inoltre che il 29 ottobre il movimento ha consegnato al Presidente Schifani 100 proposte: «Interventi frutto dell’esperienza amministrativa sui territori: valorizzazione degli enti locali, servizi ai cittadini, investimenti produttivi, stabilizzazione del personale precario, tutela ambientale, mobilità sostenibile, promozione culturale. La Sicilia non si governa da un palazzo come un “Re Sole”, ma con i territori”.

La burocrazia blocca gli investimenti

Ha inoltre individuato nella burocrazia regionale “una delle principali cause del blocco degli investimenti», proponendo di aumentare al 90% le anticipazioni sui fondi extra-regionali ai comuni per velocizzare la spesa” e sul tema della ZES Unica, ha evidenziato un’altra criticità strutturale: “In tutta Italia il sistema funziona con un’unica piattaforma telematica. In Sicilia gli uffici regionali non sono collegati, costringendo gli investitori a caricare gli stessi documenti più volte. Così perdiamo opportunità e continuiamo a chiederci perché gli investimenti non arrivano”.

Infine, l’affondo politico che prelude proprio all’inizio della campagna elettorale “La maggioranza deve ricordare che fuori da questo Parlamento rappresenta appena il 20% dei siciliani. Il confronto con le opposizioni non è una concessione ma un dovere verso il 30% dei siciliani che ha votato le opposizioni e il restante 50% che non è andato a votare”.