L’incontro che si svolgerà domani non risolverà i disagi per pendolari e vacanzieri. Basta andare in autostrada e vedere da vicino il cantiere aperto nel viadotto Perriera. Per contratto ci vorranno ancora otto mesi per completare i lavori. Anche i lavori di notte e i turni di lavoro più sostenuti difficilmente risolveranno il caos.
Vedremo quello che partorirà l’incontro tra le imprese appaltatrici, Renato Schifani e l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, che domani verrà in città.
Se il patto con le imprese non dovesse essere sancito, i lavori e le attuali restrizioni delle carreggiate andranno avanti fino a febbraio. Sempre che non ci siano ritardi sulla tabella di marcia. Per la verità non velocissima visto che a Bagheria, per rifare un chilometro e mezzo di guard-rail si lavora dal settembre scorso e secondo il cronopogramma si dovrebbe finire a gennaio inoltrato. A Casteldaccia per altri 650 metri di barriere si lavora da febbraio scorso e si andrà avanti, appunto, fino al prossimo febbraio.
Il caos generato da questi lavori, esploso in maniera mediatica per i 15 km di coda registrati lunedì sera ma noto a tutti da mesi, ha provocato ieri le dimissioni dei due sub commissari che da un anno e mezzo affiancano Renato Schifani nel ruolo di commissario straordinario per i cantieri sulla Palermo-Catania. Lelio Russo e Sergio Tumminello erano stati travolti dalle critiche del presidente e subodorando la resa dei conti hanno giocato d’anticipo lasciando l’incarico.
Ma è illusorio ipotizzare che questa sostituzione possa risolvere d’un colpo tutti i problemi, frutto di un’autostrada su cui la manutenzione non era mai stata fatta in passato. Anche perché, superate le colonne d’Ercole di Bagheria e Casteldaccia, appena una trentina di km più avanti, ci sono altri lavori sul viadotto Cannatino che obbligano per altri 2,3 km al doppio senso di marcia. E più si va avanti verso Catania (o si torna verso Palermo) più si incontrano cantieri. In questo momento ce ne sono 22 aperti (il 35% di quelli previsti dal piano di ristrutturazione) e valgono da soli 424 milioni di investimento. Comportano, al momento, 15 km di circolazione a doppio senso e 29,2 di carreggiate dimezzate. Su appena 199 km di autostrada.
E, senza dimenticare che si tratta di lavori per migliorare l’autostrada, la situazione potrebbe presto perfino peggiorare perché il piano di Anas e Regione prevede l’apertura di altri 22 cantieri che in qualche caso comportano perfino l’abbattimento di alcuni viadotti vecchi e pericolosi. Da quando Schifani è commissario, va detto, sono stati completati altri 20 cantieri. E alla fine del percorso il totale sarà di 64 interventi per un investimento sulla Palermo-Catania pari a 913 milioni. Il tutto però passa dal vertice che Schifani e l’ad di Anas avranno domani con le imprese: senza un patto per raddoppiare o triplicare i turni i disagi continueranno, e a lungo.
L’allarme dei sindaci: “Mancano percorsi alternativi”
L’autostrada Palermo-Catania, negli ultimi giorni, è diventata un incubo per via dei lavori tra Bagheria, Casteldaccia e Altavilla Milicia. Gli automobilisti che viaggiano in questo tratto della A-19 quotidianamente devono fare i conti con lunghe code e rallentamenti. I sindaci del comprensorio Giovanni Di Giacinto di Casteldaccia, Pino Virga di Altavilla Milicia e Filippo Tripoli di Bagheria si sono rivolti al presidente Renato Schifani, al prefetto di Palermo Massimo Mariani e ai vertici dell’Anas, per chiedere i interventi urgenti e risolutivi per ridurre l’impatto dei due cantieri aperti in prossimità dei loro Comuni.
«La presenza di un maxi cantiere sull’autostrada A-19 già da diverse settimane, a tutte le ore, sta creando gravissimi disagi alla circolazione stradale. Sembra quasi tutto pensato per creare disservizi – scrivono i sindaci nella nota – A ciò si aggiunga che anche la statale 113 e la strada dei Valloni che collega Altavilla Milicia, Casteldaccia e Bagheria da diverso tempo risultano interessate da cantieri, impedendo percorsi alternativi».
Il 2 giugno, giorno della festa della Repubblica, per tanti cittadini e turisti che hanno deciso di trascorrere una giornata all’insegna della spensieratezza si è trasformato in un incubo. Caldo cocente e una lunga coda che ha raggiunto 15 chilometri. Gli automobilisti hanno affrontato tempi di percorrenza pari a due ore per pochi chilometri di autostrada dove i cantieri attivi sono due compreso quello di Bagheria. “Con l’approssimarsi del periodo estivo non è difficile dedurre che il persistere di tale disagio nella viabilità per le realtà locali interessate avrà certamente un duro impatto negativo, anche e soprattutto sotto l’aspetto economico e turistico”, dicono i sindaci che chiedono di adottare ogni provvedimento utile per eliminare i disagi.
Anche il sindaco di Trabia, Francesco Bondi, protesta e ha lamentato disagi sopratutto per il borgo marinaro, che è paralizzato. “Stiamo vivendo un grosso disagio perché la gente non riesce a muoversi liberamente. A mio avviso – conclude Bondì – è leso il diritto di muoversi liberamente”.
Gli onorevoli pendolari: roba da terzo mondo
Anche i deputati sono rimasti incolonnati alle porte di Palermo. E così il caso della A-19 è arrivato all’Ars, proprio mentre Schifani concordava con l’ad di Anas un piano alternativo.
Sulle rassicurazioni del governo ha prevalso l’ira degli onorevoli-pendolari. E ciò malgrado in aula l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò avesse ricordato che i disagi sono stati amplificati perché anche sulla statale, più o meno nelle vicinanze, ci sono cantieri che rallentano il traffico.
Il 5 Stelle, Luigi Sunseri, termitano, ha chiesto al governo la convocazione di un vertice con Anas: «Ai lavori sulla A-19 si aggiungono ulteriori lavori che interessano la strada provinciale 88, che collega Bagheria e Casteldaccia, che ne hanno determinato la chiusura parziale, nonché interventi di manutenzione in corso sulla strada statale 113, nel tratto tra Santa Flavia e Casteldaccia». Per la parlamentare etnea del Pd Ersilia Saverino «file interminabili, assenza di comunicazioni agli utenti e una totale mancanza di programmazione dimostrano come l’attuazione del piano di riqualificazione sia, ad oggi, fuori controllo». E il compagno di partito Mario Giambona parla di «scene da terzo mondo sulla autostrada». Critiche anche dalla Cna. Per il presidente Nello Battiato «strade dissestate, cantieri prolungati e inefficienze logistiche costano alle imprese locali 20 milioni di euro al mese, minacciando competitività e sviluppo».






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