“Il prossimo governo regionale dovrà garantire maggiore attenzione e nuovi strumenti e fondi per sostenere l’attività teatrale: ho ascoltato in queste settimane le proposte di una serie di operatori e di rappresentanti dei teatri privati e delle associazioni del settore, che ritengo un’ottima base sulla quale lavorare a partire dal 6 novembre. Il sostegno ai teatri privati, oltre a quanto già si sta facendo e si deve ancora fare per i teatri stabili, servirà al rilancio culturale, artistico, turistico, occupazionale ed economico della Sicilia”. Lo dice il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Fabrizio Micari.
“In particolare – dice Micari – sarà necessario incrementare le somme destinate al FURS (Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo), uno strumento che dovrà essere l’asse portante delle politiche di sostegno e di sviluppo della produzione e programmazione regionale dello spettacolo dal vivo in Sicilia”.
“Bisognerò inoltre valutare – aggiunge – l’allargamento dei soggetti beneficiari del RIS (Fondo di rotazione per gli Interventi Straordinari) ad alcune specifiche strutture teatrali ed associazioni concertistiche di interesse regionale per sostenere progetti di ristrutturazioni, restauri conservativi, adeguamenti impiantistici, aggiornamenti tecnologici di sale di valore storico, architettonico e sociale, perseguendo così l’obiettivo della tutela di questo patrimonio”.
“Altro punto sul quale lavorare – prosegue Micari – è l’avvio di un processo di individuazione e sostegno delle ‘Residenze Teatrali’, e più in generale delle arti performative. Residenze da intendersi quali luoghi e spazi da recuperare, una “rete degli spazi teatrali” che possa diventare un sistema capillare anche per attività di promozione e valorizzazione degli attrattori turistici”.
“Sara importante potenziare politiche che favoriscano processi di internazionalizzazione della produzione e della programmazione del settore dello spettacolo dal vivo siciliano, così come accade per le borse del Turismo. In questo senso – prosegue il candidato alla Presidenza della Regione – le risorse europee e i fondi strutturali possono essere determinanti”.
“Insomma – conclude Micari – si tratta di un pacchetto di strumenti, norme e proposte che possono sostenere il settore delle arti e del teatro, che deve rivestire sempre maggiore importanza per la crescita della Sicilia”.
In mattinata aveva parlato di infrastrutture “In Sicilia da un lato c’è un’emergenza dell’immediato e significa lavorare sulle strade, soprattutto sulle strade provinciali, sulle ferrovie e ci sono notevoli risorse”.
“E ci sono risorse notevoli – ha aggiunto – perché va detto che il governo nazionale ha investito parecchio sia sulle ferrovie che, col piano del Sud, sulle strade provinciali. Il discorso sul Ponte è a sé stante. Parlo della Sicilia come porta d’Europa nei confronti dei grandi traffici e dei grandi commerci che vengono dall’Oriente. Dopo l’ampliamento di Suez i commerci che vengono dalla Cina passano per il Mediterraneo e allora noi vogliamo che la Sicilia diventi la porta d’Europa per questi commerci. E quindi c’è un intervento necessario sui porti, sulle ferrovie e a quel punto, se arrivano questi milioni di container, non possono certamente fermarsi a Messina”.
Infine non manca la nota polemica. “Berlusconi come Cetto La Qualunque viene a spiegarci che devono dare miliardi. Noi siciliani, io temo, siamo un po’ provinciali e quindi nel nostro provincialismo siamo sempre nell’attesa che venga da fuori il viceré – forse siamo rimasti al tempo della dominazione spagnola a spiegarci – che cosa dobbiamo fare. Dopodiché viene Berlusconi come è venuto ieri e in sostanza comincia a spiegarci che devono dare due, tre, quattro miliardi, o fare il Casinò. Insomma organizzare di tutto, di più. Non è questo che serve ai siciliani”.
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