L’imprenditrice Iolanda Riolo è la nuova presidente dell’Irfis, l’istituto finanziario della Regione Siciliana. L’ha eletta stamattina l’assemblea dei soci, su indicazione del presidente Renato Schifani. Riolo, che sostituisce il dimissionario Tommaso Dragotto, è a capo dell’omonimo gruppo palermitano che gestisce le concessionarie di numerosi marchi automobilistici, con oltre trecento dipendenti.
La neo presidente è laureata alla Bocconi di Milano in Economia aziendale e nel 2020 è stata nominata chapter leader Palermo per la “Bocconi alumni community”. Riolo affiancherà gli altri due componenti del consiglio di amministrazione, Giuseppe Guglielmino e Vincenza Barberi, già eletti in precedenza. Direttore generale è Calogero Guagliano.
Società in house di punta della Regione siciliana
L’Irfis, società in house della Regione Siciliana, di fatto è la punta di diamante della Regione nel settore del sostegno all’economia. Negli ultimi anni è stata cardine degli aiuti e della ripresa delle attività nell’isola. Un grande lavoro quello svolto negli ulti mi mesi e anni dalla riforma in poi, che ha portato sostegno.
Su Irfis si punta anche per tutte le attività in itinere e future. Appena a novembre scorso, solo per fare un esempio dell’importanza delle attività che le sono demandante e che vengono gestite nell’interesse della crescita economica dell’isola, in seguito all’accordo firmato anche dall’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, è stata incaricata di gestire il Fondo “Ripresa Sicilia” (risorse Fsc 2021-2027 e Poc 2014-2020). Il fondo agevolativo è finalizzato alle concessioni di finanziamenti in favore di piccole e medie imprese che intendono realizzare un programma di spesa nell’Isola.
Fondi per 36 milioni
Per l’attuazione della misura sono destinati 36 milioni di euro e l’asse di intervento è indirizzato alla realizzazione di investimenti che favoriscano l’innovazione, il trasferimento tecnologico e la riconversione di siti produttivi. Sono previste agevolazioni, tra finanziamento a tasso zero e a fondo perduto, sino al 75% dell’investimento per programmi di spesa tra 500 mila euro e 5 milioni.
Commenta con Facebook