Vanno finendo le scorte nelle isole minori siciliane e nel frattempo si pensa anche a come poter garantire acqua potabile a volontà con i dissalatori. Il blocco dei collegamenti in Sicilia fa sentire giorno dopo giorno il suo peso. La Caronte & Tourist Isole Minori punta il dito sulla vicenda giudiziaria che l’ha coinvolta dal maggio scorso, sfociata in sequestri di mezzi. Proprio per questi guai ha deciso di gettare la sugna e di comunicare “l’impossibilità di assumere nuovi impegni contrattuali” in seguito alle sollecitazioni della Regione. Con i collegamenti bloccati le scorte di ogni tipo cominciano a scarseggiare.
Il carburante e il gas
A cominciare proprio dal carburante. A Favignana, nel trapanese, oramai non ci sono più scorte. Quel che è rimasto nei depositi deve essere garantito ai mezzi di soccorso e quindi basta ai rifornimenti per i cittadini. Nella vicina isola di Marettimo scarseggiano anche le bombole d’ossigeno. Al momento ci sono due anziani che ne fanno uso, la Regione garantisce che il rifornimento ci sarà. Intanto c’è stato un confronto tra l’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò e il presidente della Regione Renato Schifani. Si è trattato il tema del delicato momento dei trasporti alle isole minori. Di eventuali decisioni al momento non trapela nulla. Un solo distributore disponibile a Lipari e si registrano lunghe code di auto. Cominciano a scarseggiare gas e alimenti.
Il “no” dell’azienda
La Caronte&tourist ha detto “no” alle sollecitazioni dell’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità. Nei giorni scorsi aveva urgentemente invitato la società a dare il proprio assenso all’inserimento dei servizi integrativi regionali. Mettendo quindi a disposizione le navi traghetto per le tratte con le Isole Eolie, Egadi, Ustica e Pantelleria come estensione della convenzione col ministero dei Trasporti a partire dall’11 ottobre. La risposta però è stata negativa. Nella comunicazione alla Regione, l’azienda ripercorre le tappe di una vicenda che trae origine dal sequestro, avvenuto lo scorso giugno, di beni immobili, navi, crediti e partecipazioni per una cifra totale di quasi 29 milioni di euro con contestuale fermo di tre navi – sia pur munite di tutte le certificazioni di legge – adibite ai servizi regionali.
“Impossibilità sopravvenuta”
Caronte & Tourist Isole Minori ha ricordato che “a ciò era seguita la risoluzione anticipata per ‘impossibilità sopravvenuta’ dei contratti con la Regione per le linee da e verso le Eolie, le Egadi e Ustica, assicurandosi tuttavia una prosecuzione del servizio con altre navi fino al 30 settembre, in regime di libero mercato, ossia senza percepire alcun contributo pubblico. Ciò, per non creare ulteriori disagi alle comunità isolane e nel contempo per consentire alla Regione di avviare le procedure necessarie affinché il trasporto verso le isole minori potesse essere regolarizzato. Cosa che la Regione ha prontamente posto in essere, indicendo le relative gare d’appalto e inviando le richieste di manifestazione d’interesse che però – per quanto se ne sa – non hanno avuto seguito”.
A impedire alla società l’assunzione di nuovi impegni sarebbe stato l’ulteriore sequestro di 2,8 milioni di euro che la Regione si accingeva a pagare all’azienda messinese per i servizi resi nel secondo trimestre del 2023 per i lotti relativi a Pantelleria e alle Pelagie, non interessate dal procedimento penale.
L’idea per l’acqua potabile
In queste ore intanto si fa strada l’ipotesi che le isole minori non collegate agli acquedotti con la terraferma possa essere fornite di dissalatori. Chiaramente questo permetterebbe di avere sempre a disposizione acqua potabile, non dovendo fare i conti con i trasporti. A parlarne è stato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ascoltato in audizione alla Commissione bicamerale Insularità. Al vaglio anche un progetto di Terna per collegare le Eolie con la rete elettrica della Sicilia. Operazione che comporterebbe un investimento di oltre 200 milioni di euro ma al momento non c’è alcun progetto.
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