Dal 28 maggio all’11 giugno scorsi, presso la Real Fonderia si è svolta la Mostra Fotografica dal titolo “Passeggiando per la Cala”, del noto fotografo Angelo Battaglia.
In quell’occasione, il critico e fotografo Giancarlo Torresani così scriveva nella presentazione:
“Come Camille Monet, nel suo quadro “La passeggiata con il figlio Jean sulla collina”, così Angelo Battaglia effettua la “Passeggiata per la Cala” con la sua fedele fotocamera. Ci troviamo a Palermo in uno dei suoi luoghi più antichi e suggestivi del porto, meta di rilassanti passeggiate, di drink e di incontri con una bella vista sul mare, un luogo rilassante e fonte di ispirazione per questo sensibile autore. Le immagini, che compongono questa mostra, più che una semplice documentazione della realtà rappresentano l’espressione di una curiosità che scopre situazioni e coglie particolari momenti contemplativi di questo affascinante luogo caro all’autore… osservando questa mostra verrebbe da dire che la “Passeggiata per la Cala” assume un significato particolare anche in rapporto al luogo rappresentato; sono immagini che abbracciano amorosamente ogni particolare del circostante e insieme lo osservano da una invalicabile distanza, quella del passeggiatore solitario che – nel suo osservare attraverso l’apparecchio fotografico – riesce a restituirci nuove assonanze “dietro l’angolo”, nuovi colori, nuovi ritmi e … perché no… anche nuove emozioni visive”.
A distanza di cinque mesi, precisamente dal 3 all’11 novembre, Battaglia presenterà “La Cala 3.0”.Mostra-design. –Battaglia, perché una seconda mostra nello stesso luogo? “In effetti, precisa Battaglia, si tratta della continuazione, del seguito della precedente mostra, “Passeggiando per la Cala”, appunto, che valorizzava la stessa come punto di riferimento della città salotto, cara ai palermitani nella bellezza dei luoghi.
Nell’ambito di Palermo Capitale della Cultura 2018, anch’ io ho voluto dare il mio piccolo contributo alla città in una visione onirica vista attraverso l’occhio del futuro. La costante volontà di approfondire il reale filtrato in una “realtà” suggestiva piena di simboli fantasiosi, che si accompagnano a strutture concrete, in un continuo alternarsi di visto e pensato, conosciuto e sognato… “. Per questa seconda mostra, il saggista e relatore Francesco Federico scrive, tra l’altro: “le opere fotografiche di Battaglia dal titolo “La Cala 3.0”, sono in continuità creativa, ovvero in sintonia con gli studi della “Psicologia percettiva” degli anni ’60 e ’70. Le possibili parentele sono da ricollegare con gli autori della Optical Art e precisamente con l’inglese Bridget Riley e con l’ungherese Victor Vasarely e anche con gli artisti e gli architetti dell’Istituto d’Arte “Bauhaus”, fondato nel 1919 e con la rivista olandese “De Stijl” fondata nel 1917, aggiungerei gli studi di Rudolf Arnheim, sui linguaggi della percezione visiva.
Ed ancora, “l’autore ci dona una configurazione, che già si proietta come possibile futuro d’armnie simmetriche,dove l’unità plastica diviene linguaggio razionale di bellezza; e succede che il suo percepire neurale, ci dona le geometriche forme delle nuvole danzanti sull’antico porto Fenicio;oppure i concentrici simboli sferici che rappresentano il sacro Monte del Pellegrino; e ancora ci dona: le anonime figure umane, quasi una moltitudine, che traducono un’astrazione formale, quasi metafisica. Per concludere, possiamo affermare che in Angelo Battaglia, la sua sintesi immaginativa: prodotta dai processi conoscitivi che lo coinvolgono, risiede nella ricerca di una perfezione informale astratta, intellettiva e razionale, oltre la logocentrica secolare arte della civiltà occidentale. Il suo è un canto d’amore, per la città millenaria che ha origine dal mare vivente, luogo di azzurri che accoglie tutti i popoli del mediterraneo”.
La Mostra “La Cala 3.0” rimarrà aperta fino a sabato 10 novembre e si potrà visitare dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle 15:00 alle 18:30.
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