A causa dei prepensionamenti previsti e inattesi dovuti all’anticipo pensionistico scelto dai maestri il Comune di Palermo sta predisponendo un piano di rimodulazione delle scuole dell’infanzia presenti nel territorio. Piano presentato oggi ai genitori di diversi alunni.

“Ci è stato comunicato dall’assessore comunale alla Scuola Giovanna Marano e dalla dirigente Marianna Fiasconaro che sono tre le scuole che chiuderanno: la Garzilli, via Isonzo l’unica scuola dell’infanzia presente tra Politeama e Libertà, la Buttitta in via Cimabue e la Colozza in via Imera – dice Daniela Romano del comitato dei genitori che ha presenziato oggi all’incontro – Contestiamo che una gran parte del centro di Palermo resterà senza scuola dell’infanzia. Andava cercato di modulare meglio la chiusura delle scuole con maggiore razionalità. Ad esempio potevano chiudersi alcune sezioni dove ci sono altri plessi e lasciare aperta la Garzilli”.

In base alla statistica delle iscrizioni dell’infanzia nel plesso della Rosolino Pilo in via Augusto Elia dove al momento non ci sarebbe nessuna richiesta di iscrizione per il prossimo anno. Mentre nella scuola Garzilli le richieste presentate sono già 40.

Secondo l’assessore Marano invece non ci sarà alcuna chiusura, ma la rimodulazione del sistema scolastico a Palermo per la scuola dell’infanzia. Così come ha detto l’assessore durante l’incontro tenuto oggi pomeriggio con il comitato delle mamme dell’infanzia comunale della scuola Garzilli e il Vice Presidente della VIII Circoscrizione.

“Non c’è chiusura degli asili nido, c’è una rimodulazione che prevede la riapertura di strutture chiuse da tempo. Mentre per le scuole dell’infanzia, non esiste diminuzione di posti per le bambine e i bambini, perché la soppressione prevista delle cinque sezioni comunali, dovuta al pensionamento di numerose insegnanti, verrà compensata dall’apertura di sezioni statali – ha scritto in una nota l’assessore Marano –  L’Amministrazione viene accusata di fare equilibrismo tra missione educativa e vincoli di bilancio. E’ esattamente la condizione in cui vive la maggior parte dei Comuni italiani. Ci tengo a sottolineare che tutti gli interventi di razionalizzazione adottati per il prossimo anno si muovono per tutelare quantità e qualità dell’offerta educativa.

L’Amministrazione Comunale resta impegnata alla ricerca di soluzioni percorribili che amplino nei prossimi anni gli organici delle strutture educative comunali”.

Ma dalla stessa maggioranza consiliare arriva una stoccata alle dichiarazione dell’assessore.

“Condividiamo le proteste dei genitori contro la chiusura degli asili nido e delle scuole dell’infanzia comunali. L’Amministrazione, invece di intraprendere una strada politica coraggiosa investendo sui servizi per l’infanzia, sta prediligendo una logica ragionieristica in evidente discontinuità con le scelte degli anni passati – ha detto l’ex assessore alla scuola e consigliere comunale di Sinistra Comune Barbara Evola – Sembra in palese in contraddizione con se stessa: da un lato parla dell’infanzia e di città misura di bambino e dall’altro smantella la rete di servizi comunali correlati . Ad ogni pensionamento non può corrispondere la chiusura di una sezione e la diminuzione di posti per i bambini.

Occorre trovare le risorse per sopperire alle carenze di organico. Riteniamo urgente l’intervento in Consiglio Comunale dell’Assessore alla Scuola e dell’Assessore al Personale per comprendere quale sia la volontà politica dell’Amministrazione sui temi dell’infanzia e dell’educazione. ‘Palermo, città a dimensione di bambino’ non deve essere solo uno slogan “.