Arriverà in Sicilia poco prima delle 14 proveniente dalla Puglia e porterà con se l’annuncio di una pioggia di milioni. L’appuntamento ad Agrigento è alle 16,30 (non alle 14,30 come diffuso in un primo momento). comincerà così la due giorni (un giorno e mezzo in realtà) siciliana di Matteo Renzi. Il Premier dovrà firmare davanti al Tempio della Concordia (emulando la convention annuale e mondiale di Google?) l’accordo con la Regione siciliana e dunque con il governatore Rosario Crocetta per l’impiego dei fondi del Masterplan per il Sud riguardanti la Sicilia.

Il Patto per la Sicilia vale 2 miliardi e 300 milioni di euro come anticipato da BlogSicilia due giorni fa. Già note le opere previste per le due aree metropolitane di Palermo e di Catania, patti già firmati e operativifirma avvenuta prima dell’estate. A questi interventi si aggiungono opere come l’Etna Sud e tanto altro.

Ma a parte gli interventi nelle due grandi aree metropolitane investite dai Patti sono previsti 143 milioni per le strade secondarie, 100 milioni per la riqualificazione dei centri urbani, 400 milioni per le strade di grande collegamento fra cui la realizzazione della bretella per l’aeroporto di Comiso. Non sono ancora confermati, invece, i 400 milioni per le opere di contrasto e mitigazione del dissesto idrogeologico. Ma la regione ha inserito anche il credito di imposta da finanziare con 100 milioni, i soldi per il nuovo bacino di carenaggio dei cantieri Navali di Palermo (89 milioni) interventi per l’edilizia sportiva che si aggiungono a quelli del credito sportivo (50+50) e i fondi per i termovalorizzatori. Patto contestato anche prima di essere firmato dai sindacati che parlano di libro dei sogni.

Dopo la firma e la presentazione del Patto Renzi si sposterà a Catania dove domani terrà lezione alla scuola di formazione politica e poi, nel pomeriggio fra le 17 e le 18,  chiuderà la festa nazionale dell’Unità. Per l’occasione imponenti misure di sicurezza e limitazioni al traffico intorno alla villa Bellini. Annunciate proteste e contestazioni ma la questura ha negato le autorizzazioni alla protesta con conseguenti polemiche