Il giudice Salvatore Flaccovio ha assolto l’ispettore Francesco Elia, 62 anni e l’assistente capo Alessandra Salamone di 55 anni accusati di aver messo in scena una falsa sparatoria nella zona dello Zen 2 a Palermo.

Il giudice li ha assolti perché il fatto non sussiste: sette anni dopo la loro incriminazione, e su richiesta della stessa procura. La sparatoria avvenne nel marzo del 2015. L’ispettore Elia si era ferito nel conflitto a fuoco. Con tanto di fori nelle auto.

Ma per gli stessi agenti di polizia della squadra mobile e la procura Elia avrebbe inscenato la finta sparatoria per ottenere il riconoscimento di vittima del dovere ed equo indennizzo.

I due agenti, sono stati difesi dagli avvocati  Nino Zanghì, Teresa Re e Alessandro Pergolizzi, sono stati per sei mesi agli arresti domiciliari e sospesi dal lavoro. Elia è andato in pensione. Un processo lungo e complesso con tanti colpi di scena che hanno portato alla fine al giudice ad assolvere i due poliziotti.

Quella sparatoria allo Zen il 16 marzo del 2015

Un mistero fitto lungo 7 anni in cui le vite di due agenti sono state sospese. La sparatoria avvenne il 16 marzo del 2015 avvenuta nel quartiere Zen 2, a Palermo.

Roberto Milankovic, 23 anni, italiano di etnia rom era rimasto coinvolto nella sparatoria. Ma secondo gli agenti, i colleghi di Elia e Salamone, non sparò ai due poliziotti. Quello che era apparso una scena da far west che sconvolse il pomeriggio degli agenti e degli abitanti della zona sarebbe stato insegnato da Elia che si sarebbe ferito da solo.

Per il giovane durante le indagini sono cadute l’accusa di tentato omicidio per la quale il rom è stato in carcere alcune settimane. I poliziotti erano invece indagati per calunnia, procurato allarme e danneggiamento.

Gli agenti sentiti dagli inquirenti, hanno sempre confermato la loro versione. Quel pomeriggio i due agenti fecero scattare un allarme via radio dicendo che stavano inseguendo un’auto e che qualcuno gli avrebbe sparato.

Ma la versione non convinse la Procura che continua a indagare per capire cosa sia realmente accaduto. Un mistero fitto su cosa avvenne quel pomeriggio nelle strade di Palermo tra una decina di volanti che inseguivano l’auto e due uomini che fuggivano.

Troppi lati oscuri su questa vicenda

Quanto successo in questi anni resta un mistero. Una vicenda tutta da chiarire che lascia più di qualche dubbio nella ricostruzione fatta in questi anni. “Un processo lungo, complesso – dicono gli avvocati – che ci ha impegnati in perizie, verifiche continue e in tanti colpi di scena”. La storia su quanto è successo in questi anni deve essere chiarita perché la vicenda dell’ispettore Elia si intreccia con i tanti misteri al centro di indagini che non riescono a dare risposte.

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