“I sindacalisti uccisi sono stati partigiani e dirigenti costruttori di democrazia e di libertà nel nostro Paese”. La Cgil ricorda il sacrificio di questi uomini e donne uccisi nella lotta per i diritti dei lavoratori. Eroi che ancora oggi non hanno avuto giustizia. L’unico ad aver riconosciuto il tributo dei funerali di Stato, nel 2012, è stato Palcido Rizzotto.
Il 30 aprile si svolgerà la prima delle giornate della memoria, dedicata ai sindacalisti uccisi dalla mafia. Una iniziativa della Cgil che ha deciso, nel corso dell’ultimo congresso, di istituzionalizzare. L’appuntamento è alle 16 presso la sede di Cgil Sicilia di via Bernabei.
La giornata della memoria giunge dopo un percorso che ha visto impegnate le Camere del lavoro della Sicilia in una ricostruzione storica che, ad esempio a Palermo, ha visto in questi anni svolgere parecchie iniziative dedicate a sindacalisti, braccianti, capilega uccisi dalla mafia, con il “Calendario della memoria” e con l’intitolazione delle “Vie dei diritti”. “La memoria- dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia – da un lato come omaggio a chi ha pagato con la vita la lotta per il diritto al lavoro, contro lo sfruttamento, per l’emancipazione sociale, contro latifondisti e mafiosi, dall’altro come tracciato su cui continuare la nostra iniziativa contro le nuove forme di schiavitù, contro i continui attacchi al diritto del lavoro, contro la mancanza di iniziativa politica per il lavoro e lo sviluppo della nostra terra. Vogliamo rimarcare la nostra identità- aggiunge- che è un’identità antimafiosa fortemente incentrata sul valore della democrazia e delle libertà che una società democratica deve garantire”.
In programma gli interventi di Dino Paternostro, Michele Pagliaro, Enzo Campo, Leoluca Orlando, Emanuele Macaluso, Gianna Fracassi. Saranno presenti i familiari delle vittime.
“L’iniziativa porta a compimento il lavoro svolto in questi anni per tenere alto il ricordo di tutti i dirigenti sindacali caduti nella lotta contro la mafia degli agrari – aggiunge Enzo Campo, segretario della Cgil di Palermo -. Per noi la rivolta contro la mafia, alla quale ha partecipato un movimento di migliaia di lavoratori, con le donne in prima fila, ha trovato il suo punto di forza in quegli anni con le lotte contadine. Tornare a parlare di questo passato è fondamentale per fare conoscere le conquiste fatte dal movimento dei lavoratori in termini di libertà, diritti, giustizia”.
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