C’era una volta a Palermo il Ficus ‘elastica’ del Foro Italico. Un grande albero del quale molti palermitani non si erano neanche mai accorti, ma alq uale molti altri erano, invece, affezzionati.
Il povero Ficus è venuto a mancare in questi giorni rimosso su disposizione del Comune di Palermo perchè anziano e malato, ormai spaccato al centro e vuoto all’interno e, in pratioca, a rischio di crollo con le conseguenze immaginabili.
Contro la rimozione del ficus si è scatenato un putiferio. Sui social i palermitani sono diventati tutti botanici ed hanno iniziato a postare i mille modi in cui il ficus poteva essere curato, come salvarlo ecc ecc. Ma come se non bastasse il Ficus ha avuto anche la sua veglia funebre il giorno seguente alla rimozione davanti alla triste panchina che ha preso il suo posto.
Insomma il povero albero del Foto Italico è diventato il simbolo dei tanti alberi tagliati negli ultimi anni a Palermo, alcuni in maniera assolutamente inutile e dannosa come per piazza Castelnuovo dove lo si sarebbe potuto evitare, altri, invece, a ben ragione perchèp divenuti pericolosi.
Ma acquisita coscienza di sè l’anima ‘vegetale’ del ficus sembra essere rimasta a Palermo. Oggi, infatti, il Comune aveva previsto di mettere in posa un nuovo albero per sostituire quello rimosso. Niente di paragonabile, natiuramente, visto che il vecchio ficus era ormai molto grande.
Ma il camion che doveva portare l’albero sostituto si è guastato. Così la piantumazione del nuovo albero è slittata ma la maledizione del ficus elastica ha colpito ancora.
Naturalmente non c’è alcuna maledizione ma solo un piccolo gioco di parole per raccontare come a Palermo piccoli eventi possano diventare centrali nella vita sociale della città e provocare gtandi moti di indignazione mentre poco distantye magari si consuma ben altro che meriterebbe indignazione vera.
Il Ficus elastica e la sua anima sembrano rappresnetare, però, il destino di questa città, attenta alle piccole cose e magari scaramantica per un camion fermatosi per strada e distratta su tutto il resto
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