Un successo la mostra di Antonello da Messina a Palazzo Abatellis, per i numeri e per il messaggio che è riuscito a veicolare: l’artista siciliano è una sorta di “genius loci” per Palazzo Abatellis che ospita la sua opera più rappresentativa “L’Annunciata”.

Oltre 22 mila visitatori, qualche giorno prima della chiusura, prevista per domenica prossima, non possono non lasciare soddisfatta Evelina De Castro, direttrice della Galleria che si è spesa in prima persona affinchè quasi la metà delle opere di Antonello sparse per il mondo fossero raccolte attorno all’Annunciata, chiave di volta della produzione antonelliana, iconografia unica di Vergine dialogante con un angelo annunciatore, che rimane fuori dalla prospettiva visiva dello spettatore. Opere ospitate che, però, almeno nell’arco temporale dell’esposizione, si sono ritrovate come “a casa loro” e tali sono state percepite dai visitatori.

Dottoressa, un successo nei numeri, ma non solo…
L’afflusso è stato costante durante i fine settimana, e non con dei picchi soltanto in alcuni momenti chiave, a ridosso dell’inaugurazione e della chiusura, a testimoniare un interesse che è rimasto costante e non è mai scemato per tutto il periodo dell’esposizione. La comunicazione, articolata su diversi canali, ha avuto un ottimo riscontro. La funzionalità dei vari “media”, elemento centrale di ogni approccio comunicativo, ha consentito di intercettare un pubblico variegato, dalle scolaresche, al critico, all’appassionato, al neofita che decide di scoprire una risorsa offerta dalla sua città.

L’Abatellis non è una semplice location per la mostra su Antonello. Ce ne spiega il motivo?
Il percorso, l’esperienza della mostra parte dalla sala di Antonello dove si trovano esposti l’Annunciata e le cuspidi con i tre Dottori della Chiesa. Il quadro rappresenta un apice non sequenziale nella produzione di Antonello, ma il visitatore parte da lì; poi procede “a ritroso” per le sale alla “scoperta” degli altri capolavori. Forse sarebbe stato più prevedibile collocare l’Annunciata alla fine, ma abbiamo condiviso questa scelta affinchè le opere di Antonello fossero raccolte intorno all’Annunciata.

Può descrivere un’emozione lasciatale da questa mostra?
Pur trattandosi di opere raffiguranti soggetti variegati e pur essendo i ritratti presenti nell’esposizione soltanto due, “Ritratto di giovane gentiluomo” e “Sorriso dell’ignoto marinaio”, quando mi aggiro fra queste sale il leitmotiv emotivo che mi guida è quello di incontrare degli sguardi e dei volti che dialogano con me dai quadri. La capacità espressiva degli occhi emerge dal contesto e io percepisco l’Antonello ritrattista.

Un decreto assessoriale del 2013 inserisce l’Annunciata nell’elenco delle opere inamovibili della Regione Siciliana eppure andrà a Milano, per deliberazione della Giunta di Governo, e sarà presente alla mostra, a Palazzo reale. Qual è la sua posizione rispetto alla vicenda?
Mi sono espressa per quelle che sono le mie competenze, cioè le condizioni fisiche dell’opera , l’importanza della manifestazione in oggetto e il valore aggiunto che può ricavare la Galleria dalla partecipazione dell’opera ad un evento di rilievo e in un contesto connotativo come l’evento in programma a Milano.
Il mio parere in merito è da considerare legittimo e non alternativo a quello degli altri organi istituzionali coinvolti nella scelta di trasferire o meno un’opera siciliana dall’indubbio valore “universale” e di cui, da funzionario pubblico, rispetto le decisioni; consapevole della necessaria compartizione delle responsabilità .