Teresa Pace, la nonna di 84 anni di Andrea Cusimano ucciso al mercato del Capo lo scorso 26 agosto, aveva una pistola. Aveva intenzione di sparare a Calogero Pietro Lo Presti dopo che il giovane aveva sfregiato al volto il nipote.

“Perché non gli sparavi”, ha detto il figlio Silvio Bertolino nel corso del colloquio in carcere lo scorso 29 agosto. “Non hai capito niente – gli risponde l’anziana donna – Non ho avuto il tempo di uscirla. Mi hanno bloccato, gli ho detto a lui cornuto vieni qua e mi hanno bloccato”.

La nonna mostra al figlio i lividi presenti nelle braccia. I carabinieri stanno ancora cercando la pistola. La donna di 84 anni è indagata per detenzione abusiva di arma da fuoco.

Arma diversa da quella che ha ucciso il fruttivendolo. Insieme a lei sono indagati per favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso Giovanni Lo Presti e Giuseppe Di Salvo. Giovanni Lo Presti è il padre di Calogero Pietro che ha preso dalle mani la pistola al killer, subito dopo la sparatoria, mentre il secondo, titolare del bar al Capo è colui che materialmente l’ha nascosta.

Dopo la prima lite con il ferimento al volto del fruttivendolo sembrava tutto finito. Era arrivato Francesco il fratello di Andrea Cusimano.

Si era seduto a parlare con il padre di Pietro Calogero Lo Presti. Sembrava che stessero chiarendo cosa successo. Poco dopo a bordo della Smart nera è tornato l’assassino Pietro Calogero Lo Presti. Va da Andrea, come racconta la nonna al figlio, e gli dice con la pistola in mano. Fallo ora u malantrino.

Andrea ha il tempo di buttare a terra la madre Maria Bertolino, conosciuta come Silvana, e cercare di fuggire. Un primo colpo lo raggiunge al petto e mentre fugge il killer continua a sparare. Due colpi raggiungono la vittima.

Gli altri finiscono tra le bancarelle. “Solo per fortuna spiegano i militari un proiettile non ha colpito qualcuno che si trovava tra le bancarelle in quelle ore al mercato del Capo”.