“La norma approvata dall’Ars sull’elezione degli organi nei Liberi Consorzi e nelle Città Metropolitane è destinata a sciogliersi come neve al sole e sarà certamente impugnata dal Consiglio dei Ministri a nostro avviso anche prima delle elezioni regionali di novembre”.
Lo dicono il segretario regionale del sindacato Csa Giuseppe Badagliacca e il responsabile del dipartimento Santino Paladino.
“Mentre da un lato non si riescono a trovare risorse per far funzionare gli enti e garantire livelli occupazionali e retribuzioni, dall’altro i politicanti nostrani pensano di gravare sugli stessi con altre spese per gli organi politici – aggiungono i sindacalisti – Ma c’è un aspetto che in molti non conoscono (forse volutamente non rilevato neanche da Crocetta nel suo incomprensibile intervento in aula) e che rischia di tirare un brutto scherzo alle finanze siciliane.
Una delle condizioni che mantiene in vita il famigerato accordo con cui Crocetta aveva svenduto i ricorsi tributari dell’isola per pochi spiccioli (destinati poi ad operazioni di piccolo cabotaggio e di cui le province non hanno avuto alcun beneficio) è il completo recepimento della “Legge Delrio” con particolare riferimento ai costi della politica.Un’ ulteriore dimostrazione dell’insipienza e della approssimazione di una classe politica che evidenzia ancora una volta la propria distanza dagli interessi della gente e dei lavoratori”.
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