Sono solo 452 le cattedre che si renderanno disponibili in Sicilia nel prossimo anno scolastico per consentire il rientro dei docenti assunti con la riforma chiamata ‘Buona scuola‘ a partire dal 2015.

I conti li hanno fatti i sindacati ad un mese di distanza dalla scadenza dei termini per presentare le domande di pensionamento da parte degli insegnanti. Sì perché l’intero piano di rientro e di nuove assunzioni era legato proprio ai pensionamenti. Le domande di pensione presentate da docenti siciliani sono 1507.

Il 60% dei posti che si rendono disponibili, 904 cattedre, sono riservate ai vincitori del ‘concorsone‘ dunque si tratterà dio 904 nuove assunzioni per concorso. Un ulteriore 10% resterà riservato ai concorsi interni quindi agli insegnanti che cambiano materia o livello di istruzione (da media e liceo per esempio). Solo il 30% sono le cattedre disponibili per i rientri dal Nord, appunto 452 meno del 10% degli insegnanti che ne hanno fatto richiesta.

Complessivamente le assunzioni di insegnanti di origini siciliane sono state 10mila e per metà di loro l’assegnazione è stata in Sicilia e comunque non distante. Il problema si è presentato per gli altri 5000 che adesso vedono ridotte al lumicino le speranze di rientro anche perché dovranno contendersi meno di 500 cattedre anche con i colleghi che hanno ottenuto le assegnazioni provvisorie ovvero sono rimasti in Sicilia come supplenti anche se titolari di cattedra ormai assunti.

A fronte di questi numeri comincia a montare già la protesta degli esiliati. Manifestazioni che si intensificheranno con l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico e la sempre maggiore certezza del fatto che il trasferimento al nord considerato provvisorio da tanti rischia di diventare definitivo o quasi